Secondo mandato

Quirinale, alla fine i partiti si rifugiano in Sergio Mattarella: è lui il 13° Presidente della Repubblica

Il capo dello Stato uscente è stato confermato su richiesta dei partiti: tutti gli hanno chiesto di restare per fornire garanzie di stabilità al Paese

sergio mattarella

Roma. Sergio Mattarella è di nuovo il Presidente della Repubblica, per la seconda volta. Dopo giorni febbrili di trattative, costellate di candidati “bruciati” e di ipotesi tramontate (su tutte quella di Casellati), alla fine i partiti hanno deciso di convergere sul Presidente uscente, incapaci di proporre un’alternativa condivisa.

Sergio Mattarella è il 13° presidente della Repubblica italiana e succede a se stesso per un mandato che durerà altri sette anni. E’ stato eletto con 759 voti su 1009 grandi elettori. E’ il secondo presidente eletto per numero di voti dopo Sandro Pertini. Il quorum dei 505 voti è stato raggiunto poco dopo le 20, all’ottavo scrutinio, dopo due giorni convulsi per la politica e l’incapacità da parte dei partiti di trovare un suo successore.

Giurista, politico e accademico, Sergio Mattarella è stato fino al 2008 deputato prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vicesegretario) e poi per il Partito Popolare Italiano, La Margherita e il Partito Democratico.

E’ stato eletto come 12° presidente il 31 gennaio 2015, dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano, che a sua volta era stato chiamato a un secondo mandato. Allora fu eletto al quarto scrutinio presidente della Repubblica con 665 voti, poco meno dei due terzi dell’assemblea elettiva. Mattarella questo pomeriggio, dopo prima del voto, ha incontrato i capigruppo delle forze di maggioranza e una delegazione dei governatori: tutti gli hanno chiesto di restare per fornire garanzie di stabilità al Paese.

“Contribuire a determinare l’elezione di Sergio Mattarella quale Presidente della Repubblica è per il sottoscritto motivo di grande orgoglio – afferma il parlamentare ligure del Pd Franco Vazio -. Sono state giornate frenetiche dove il PD ha saputo mantenere i nervi saldi”.

“Solo ieri si è consumata la frantumazione del centrodestra a causa di forzature e tentativi che anteponevano interessi di parte al bene del Paese. Auspicavo che la saggezza potesse irrompere nella mente di chi aveva dato sponda a tali iniziative. Sono contento che ciò sia accaduto”.

“Avevo più volte affermato che all’Italia servisse un Presidente di alto profilo morale, super partes, che avesse la capacità di prendere per mano il Paese e il Governo così come era accaduto in questi ultimi 7 anni; soprattutto in un momento complicato come quello che stiamo vivendo”.

“Sergio Mattarella è il sigillo di questo ragionamento, interprete rigoroso della Costituzione e degli interessi di tutti gli italiani. Con lui Draghi e il Governo sono al sicuro, più forti; potranno proseguire nel lavoro che consentirà all’Italia di ricevere dall’Europa e di spendere oltre 200 miliardi di euro: parliamo di economia, di opportunità di lavoro, di opere pubbliche, di benessere, di una paese più green e più giusto, dove i nostri figli potranno costruire il loro futuro”.

“Oggi è un giorno importante per l’Italia. Dobbiamo esserne tutti orgogliosi e felici” conclude Vazio.

“Il primo pensiero è un grazie al presidente Mattarella”, dichiara Luca Pastorino, deputato ligure di LeU e segretario di presidenza alla Camera. “Quel che ha sbagliato la politica – oltre alla linea tenuta da Salvini a dir poco confusa – è stato di non fare emergere all’esterno la giusta lettura della rielezione del Presidente. In una legislatura caratterizzata da tanti rovesciamenti di campo e dove, in questi giorni, tutti partiti hanno fatto una sorta di congresso interno, Mattarella poteva già essere un punto di partenza per un Parlamento che in questi anni ha appunto visto tante forme di evoluzione”, commenta Pastorino.

“Mattarella incarna quell’equilibrio e quella saggezza che già aveva con sé e per la quale gli è stato chiesto di portare avanti il suo lavoro. Grazie, Presidente” conclude.

“Con grande generosità e profondo senso delle istituzioni ha dato la sua disponibilità a continuare il suo mandato” ha commentato il governatore ligure Giovanni Toti, che ha partecipato alla delegazione salita al Colle nel pomeriggio. “Il Presidente Mattarella anche oggi ci ha ricordato il ruolo centrale delle Regioni nella lotta alla pandemia e per la ripresa economica del Paese. Noi ci siamo, uniti per il bene comune, dopo 2 anni di riunioni in videoconferenza. Grazie Presidente, ripartiamo da qui”.

“Non era il risultato che avremmo desiderato alla vigilia, ma di sicuro il migliore a valle del percorso che si era creato. La conferma di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica preserva il sistema in un momento delicato della vita del Paese, permettendo fra l’altro al governo guidato da Mario Draghi di andare avanti nel suo lavoro” affermano i consiglieri regionali della lista “Toti Liguria”, che commentano il risultato del voto per il Quirinale.

“Condividiamo quanto sostenuto dal presidente Toti – proseguono i consiglieri arancioni – Il suo operato a Roma ha dimostrato ancora una volta la predisposizione del nostro partito ad una politica moderata, alla ricerca del dialogo, di un punto di caduta comune e di una personalità all’altezza della situazione. Altro che tradimenti: chi pensava di andare avanti a spallate è stato smentito dai fatti quando, al contrario, una mediazione sarebbe stata possibile e avrebbe preservato l’unità del centrodestra, che comunque non aveva i numeri per eleggere un ‘suo’ esponente. Buon lavoro e grazie al Presidente Mattarella. Ora la politica torni ad occuparsi dei problemi degli italiani”.

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