Parità

Polizia locale in sciopero il 15 gennaio: “Stesse funzioni della Polizia di Stato, ma non stesso trattamento assicurativo e previdenziale”

La protesta è stata indetta dal Sulpl e condivisa dalla maggioranza degli appartenenti alla polizia locale

polizia municipale generica

Liguria. Polizia locale in sciopero il prossimo 15 gennaio. La protesta è stata indetta dal Sulpl e condivisa dalla maggioranza degli appartenenti alla polizia locale. Per quanto riguarda la Liguria, è previsto un presidio in largo Eros Lanfranco a Genova e in via Vittorio Veneto a La Spezia, dalle 10 a mezzogiorno.

“Tutti i lavoratori della polizia locale italiana, le associazioni di categoria Aplipol hanno deciso che è arrivato il momento di dire basta a questo modus operandi che le istituzioni italiane adottano nei propri confronti da più di un trentennio – si legge in una nota di Sulpl Genova – I lavoratori della polizia locale italiana vogliono dare un segnale preciso e portare a conoscenza delle comunità italiane il disagio che vive diuturnamente la categoria. Gli appartenenti alla polizia locale pur svolgendo da tempo le stesse funzioni delle altre forze di polizia dello Stato, ma non hanno lo stesso trattamento assicurativo e previdenziale. Sono esposti agli stessi rischi ed agli stessi doveri, ma per lo Stato sono dei lavoratori comunali, devono soggiacere al contratto del comparto funzioni locali, e l’attività di questi lavoratori non è riconosciuta, al pari delle altre forze di polizia come usurante e gravosa, per converso lo Stato i lavoratori della polizia locale hanno al pari degli appartenenti delle altre forze di polizia, obbligo vaccinale”.

“Gli ultimi accadimenti, che qui di seguito si evidenzieranno, hanno rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La prima commissione affari costituzionali raccorda in un unico progetto legge tutte le proposte di modifiche alla Legge 65/86 (legge sull’ordinamento della polizia locale), tale progetto viene approvato da tutti i membri della commissione, quali rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in parlamento ed eletti democraticamente dai cittadini. Il testo predetto al vaglio del Ministero dell’Interno viene stravolto dalla burocrazia e reso inaccettabile dalla categoria. Sorge spontanea la domanda, ma l’articolo 70 della Costituzione non stabilisce che la funzione legislativa è esercitata dalle due camere? Evidentemente in Italia succede anche questo i burocrati del Ministero dell’Interno, lavoratori come gli altri, che dovrebbero solo eventualmente valutare l’aderentia legis si sostituiscono ai deputati e senatori stravolgendo di fatto e rendendo vano il lavoro fatto dalla prima commissione. Addirittura, i Ministeri preposti non ritengono di procedere a procedura di raffreddamento dei conflitti”.

Da qui la decisione dello sciopero “per rivendicare il rientro nel contratto di lavoro di diritto pubblico, le tutele assicurative e previdenziali identiche alle altre forze di polizia, la tutela legale per eventi accaduti nell’espletamento del servizio, l’adeguamento dell’indennità di polizia locale al 100% con le altre forze di polizia, le funzioni piene di polizia giudiziaria (svolte di fatto) senza limitazioni spazio-temporali, per dire No al blocco alle assunzioni, per il riconoscimento della categoria usurante e gravosa, la dotazione di strumenti di autotutela e di sicurezza, progressioni di carriera all’interno delle fasce di appartenenza legate all’anzianità di servizio ( come accade in altri settori), l’Istituzione del ruolo di sottufficiale, l’armamento senza limitazione territoriale e liberi dal concetto che la polizia locale può essere armata solo se lo decide il consiglio comunale, l’accesso senza limitazioni alle banche dati”.

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