Nomina

Peste suina, Ferrari nominato commissario. Toti e Piana: “Ristori e aiuti alle attività colpite”

In tutto 7 casi accertati, nessuno sul versante marittimo: "Speriamo di circoscrivere a breve il focolaio"

peste suina incontro ministero

Liguria. E’ stato nominato il commissario per la gestione dell’emergenza peste suina che ha colpito la zona tra Liguria e Piemonte: sarà Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. È quanto emerso al termine dell’incontro tra il presidente ligure Giovanni Toti, l’assessore Alessandro Piana e i ministri dell’Agricoltura e della Salute, Stefano Patuanelli e Roberto Speranza.

Durante l’incontro Regione Liguria ha chiesto ai ministri di sostenere adeguatamente gli allevatori ed evitare che i danni conseguenti all’emergenza della peste suina colpiscano a catena tutta la filiera e l’entroterra.

“E’ stato un incontro costruttivo – ha spiegato il presidente Giovanni Toti – con la nomina di una commissario che si occuperà di gestire l’emergenza per conto delle Regioni e del Governo. Abbiamo anche chiesto un pacchetto di ristori per le nostre categorie, nella speranza di poter arginare il problema e di riaprire al più presto un pezzo importante del nostro territorio”.

“Si incomincia a delineare una mappatura precisa del focolaio in attesa di un quadro definitivo che attendiamo a breve – ha aggiunto il vice presidente con delega all’Allevamento Alessandro Piana -, sperando di limitare ulteriormente la zona critica, per poi procedere con gli abbattimenti selettivi che si rendono necessari e svincolare possibilmente dalle limitazioni ministeriali parte degli areali. Occorre iniziare quanto prima con il sostegno dei danni diretti ed indiretti subiti dagli allevatori del comparto suinicolo”.

“Si tratta di un segnale doveroso per il tessuto imprenditoriale fortemente voluto dal presidente Toti e dal sottoscritto – conclude il vice presidente Piana – per dare una risposta concreta al blocco delle attività con lo svuotamento degli allevamenti presenti nelle aree colpite e per consentire agli allevatori una pianificazione sui prossimi mesi. Solo gestendo con prudenza la criticità potremo scongiurare il passaggio dell’epidemia dalla fauna selvatica agli allevamenti tutelando il made in Italy, da sempre sinonimo di eccellenza e garanzia sanitaria”.

“Quello che abbiamo voluto rappresentare a Roma è tutto il territorio a 360 gradi dalle strutture di ricettività alle associazioni, dallo sport all’ outdoor, fino ad arrivare alle guide ambientali ed escursionistiche. Dal Ministero sono arrivate decise rassicurazioni, con i fondi stanziati a supporto del Paese che seguiranno l’evolversi della situazione. In particolare ho richiesto, di concerto con le associazioni agricole del territorio, i portatori di interesse e il Sistema Camerale, di prevedere sospensioni dei pagamenti fiscali e previdenziali per le imprese della filiera presenti nei Comuni della zona rossa oltre ad opportune rinegoziazioni dei mutui”.

Nelle prossime settimane il lavoro si concentrerà quindi su due fronti: da un lato sbloccare le prime somme per le imprese danneggiate (i piccoli allevamenti che saranno costretti a macellare in anticipo tutti i loro maiali, ma anche le attività sportive e ricettive legate all’outdoor), dall’altro procedere col monitoraggio per capire la reale estensione del contagio. Se i risultati saranno quelli sperati, la “zona rossa” potrà essere ristretta rispetto all’estensione attuale che include in tutto 114 Comuni di cui 36 liguri (Bogliasco, Arenzano, Ceranesi, Ronco Scrivia, Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Genova, Masone, Serra Riccò, Albisola Superiore, Campo Ligure, Mignanego, Busalla, Bargagli, Celle Ligure, Savignone, Stella, Torriglia, Rossiglione, Sant’Olcese, Valbrevenna, Sori, Pontinvrea, Varazze, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Urbe, Sassello, Pieve Ligure, Davagna, Casella, Montoggio, Crocefieschi, Vobbia).

Per ora nella nostra regione sono stati accertati 7 casi di peste suina, tutti in valle Scrivia (uno a Isola del Cantone, due a Ronco Scrivia) e in valle Stura (tre a Campo Ligure e uno a Rossiglione). Al momento quindi non sono state rinvenute carcasse infette sul versante marittimo.

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