Finale Ligure. Viste le misure urgenti di prevenzione della diffusione della peste suina attuate da Regione Liguria in seguito alla nota trasmessa dal Ministero della Salute, il consorzio Finale Outdoor Region esprime la propria preoccupazione riguardo alle conseguenze dei provvedimenti attuati nei territori dei comuni interessati, con riferimento alle nefaste ricadute per il settore del turismo sportivo.
“In particolare, anche in quanto rappresentanti di più di cento aziende dedite trasversalmente al mondo del turismo outdoor (negozi, grossisti, ospitalità, ristorazione…) ed essendo questo territorio un punto di riferimento affermato per turisti che provengono da ogni parte del mondo per praticare attività outdoor, è nostra intenzione metterci a disposizione attivamente con gli organi e le autorità preposti per un confronto inerente l’emergenza” afferma il consorzio finalese, sia sul fronte del contenimento del virus quanto sul tema fondamentale dei ristori per le attività colpite dalle restrizioni.
“L’obiettivo è come sempre tutelare i nostri territori dal punto di vista ambientale e, allo stesso tempo, tutelare un’economia che è vitale per lo sviluppo di decine di comuni e che, negli ultimi anni, è stata in grado di generare un valore superiore ai 60 milioni di euro all’anno, occupando diverse centinaia di famiglie e permettendo una preziosissima ripresa dopo il lungo periodo di stop legato alla pandemia”.
“Ci auguriamo vivamente e siamo convinti che da parte di tutti – parte pubblica e privata – ci sarà una comunione di intenti volta a tutelare sia il comparto alimentare che quello turistico, vitale per la Liguria, come tante volte abbiamo potuto con successo sperimentare a livello locale” conclude Finale Outdoor Region.