Liguria. Sono otto i nuovi casi di Peste Suina Africana individuati tra Piemonte e Liguria in un’area di poche decine di chilometri dell’appennino ligure, al confine tra le province di Alessandria e Genova. Fortunatamente nessun caso nel savonese dove nei boschi di Albisola Superiore, Celle Ligure, Stella, Pontinvrea, Varazze, Urbe e Sassello è attivo per sei mesi il divieto di ogni attività che possa avere un contatto con i cinghiali, tra cui la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di “interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti“.
Ai tre casi di Peste suina africana, accertati su carcasse di cinghiali nello scorso weekend dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) e confermati dal Centro di Referenza Nazionale per le pesti suine (Cerep), se ne sono aggiunti altri cinque. I nuovi casi, come riporta l’agenzia Adnkronos, sono stati osservati nei comuni del versante piemontese, tre in quelli del versante ligure: un caso a Isola del Cantone, e due a Ronco Scrivia.
Ieri, intanto, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa hanno inviato una lettera al premier Mario Draghi e al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli per chiedere che vengano stanziate risorse a sostegno dei comparti danneggiati dalle conseguenze della peste suina e dai provvedimenti per fronteggiarla, a cominciare dagli operatori del settore agricolo, mentre è attesa per domani la prima riunione della task force annunciata dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti per fare il punto sulla situazione e ipotizzare un restringimento dell’area interdetta, oltre per formalizzare la richiesta di immediati sostegni economici per le categorie più colpite dalle restrizioni.