Misure

Peste suina, stabilito l’abbattimento dei maiali. Consentite passeggiate e bici su strade asfaltate

Ecco cosa prevede l'ordinanza della Regione Liguria. Salgono a 18 le carcasse infette, ma quelle trovate in Liguria sono sempre 3

Generico gennaio 2022

Liguria. Si potranno usare liberamente, anche per fare sport, tutte le strade asfaltate, anche quelle private e quelle necessarie a raggiungere abitazioni, luoghi di lavoro, fondi agricoli di proprietà e strutture ricettive aperte al pubblico. Invece, confermato il divieto assoluto di passeggiare o andare in bici nei boschi.

E poi, come previsto, viene disposta l’immediata macellazione dei suini negli allevamenti bradi o semibradi con divieto di ripopolamento per 6 mesi. E andranno abbattuti anche maiali e cinghiali negli allevamenti familiari per autoconsumo. Sono le principali disposizioni dellordinanza della Regione Liguria che “interpreta” le indicazioni del Governo per fronteggiare l’epidemia di peste suina.

“L’ordinanza fornirà chiarimenti su quello che si può e non si può fare nei nostri territori – ha spiegato il presidente Giovanni Toti – Credo che l’ordinanza regionale potrà portare un refolo di ristoro o almeno un chiarimento su quello che si può fare – spiega Toti – come, ad esempio, il passaggio sulle strade per raggiungere le abitazioni o le attività economiche e l’accesso ai parchi cittadini. L’ordinanza dà attuazione alle prescrizioni delle disposizioni interministeriali per il contenimento del virus, prevedendo l’obbligo di abbattimento dei capi di suini allevati allo stato brado o semibrado nell’area interdetta. Insieme al Dipartimento Agricoltura, alla Camera di Commercio e ad Anci abbiamo anche definito i criteri per adottare una delibera di Giunta, nella seduta in programma martedì prossimo, in cui stanzieremo le prime somme per i ristori. Il tavolo istituito in via permanente in Regione Liguria tornerà a riunirsi a strettissimo giro per definire la delibera di giunta e arrivare al confronto con il governo con un quadro più chiaro delle ricognizioni anche dei bisogni delle comunità maggiormente colpite dalle misure adottate”.

Nei prossimi cinque giorni, dunque verrà adottata una delibera di giunta con cui “stanzieremo le prime somme per i ristori. In alcuni casi potremo riferirci alle somme dei tabellari previsti dai regolamenti attuativi dell’ordinanza interministeriali, in altri daremo mandato alle Camere di commercio di eseguire ricognizioni dei danni. Ho parlato coi ministri Speranza e Patuanelli e ho chiesto un tavolo politico per poter discutere della gestione della crisi e dei ristori che dovranno essere a carico del Governo e non solo della Regione. Nelle prossime ore, dunque, terremo un tavolo romano per definire i contorni dell’emergenza, i tempi di monitoraggio e di adozione di ulteriori eventuali ordinanze ampliative o, auspicabilmente, restrittive rispetto ai primi divieti ed effettuare una prima ricognizione dei criteri di risarcimento. Abbiamo chiesto che partecipi anche Regione Piemonte, visto che i casi si sono registrati su un’area di confine. Spero di arrivare a parlare con il Governo con un quadro ancora più dettagliato”.

“Dai ripetuti confronti per limitare l’epidemia – afferma il vice presidente della Regione Alessandro Piana – sono sospese per 30 giorni le attività selvicolturali, con le deroghe necessarie ed attivandoci per limitare il danno tramite proroghe corrispondenti non appena se ne presentino le condizioni. È emersa anche la necessità di applicare misure di macellazione dei suidi negli allevamenti di varia natura con divieto di riproduzione e ripopolamento per i prossimi 6 mesi. Riteniamo pertanto essenziale che si raggiunga una adeguata modalità di ristoro per gli allevatori, a cui gli Uffici dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione stanno lavorando a pieno ritmo. Stiamo provando infatti a replicare interventi eccezionali con il Programma di Sviluppo Rurale, sullo stampo della misura 21 realizzata per l’emergenza da Covid-19 che era riuscita a supportare i bisogni del comparto”. Presenti alla riunione anche i rappresentanti di Alisa, dell’Istituto Zooprofilattico di Liguria Piemonte e Valle d’Aosta, di Anci e della Camera di Commercio.

L’ordinanza specifica che sarà “consentito l’accesso alle aree verdi dei centri urbani e i relativi parchi, le spiagge, i moli e le strade lungomare, nonché le aree ricreative recintate di pertinenza dei centri abitati”, mentre rimane il divieto di lasciare in libertà i cani o altri animali domestici. Questo significa, ad esempio, che si potrà andare a fare una corsa ai parchi di Nervi ma non al Peralto, perché non si tratta di un’area cintata come quelle che si trovano nel mezzo della città. Si potrà tuttavia percorrere la strada asfaltata, sia a piedi sia a bordo di bici e altri veicoli.

“Oggi è iniziata in grande stile la prima giornata di battute alla ricerca di carcasse nella zona infetta – ha aggiunto Roberto Moschi, responsabile del dipartimento di veterinaria di Alisa –  Una seconda ci sarà domenica. Vedremo i dati che arriveranno nelle prossime ore rispetto al numero di carcasse rinvenute, poi potremo ragionare su numeri certi. E ragioneremo su un doppio binario parallelo. Da una parte c’è il discorso del rinvenimento delle carcasse nel bosco, dall’altra c’è la partita degli allevamenti di suini domestici. In accordo con l’istituto zooprofilattico abbiamo stabilito l’abbattimento dei capi, come previsto dall’ordinanza”.

A preoccupare di più il mondo agricolo ligure è proprio la misura che dispone la macellazione immediata di tutti i suini. “In Liguria ci sono 1.010 maiali censiti, tra Genova e Savona sono circa 500 capi – spiega ancora Roberto Moschi, responsabile del dipartimento di veterinaria di Alisa – I nostri allevamenti sono tutti semi-bradi, perciò in essi gli animali sono lasciati liberi di entrare in contatto il ‘selvatico’ e il mondo del bosco. Il pericolo è dato proprio da questo. Bisognerà valutare cosa fare delle loro carni. Si parla di animali sani, ma l’ordinanza stabilisce che i prodotti derivati da animali macellati nella zona infetta non possono uscire da queste aree, quindi non hanno mercato. Vedremo se saranno distrutte o donate in beneficenza”.

Circa l’ammontare dei ristori, Piana ha specificato: “Questi saranno disposti dal ministero sulla base degli introiti delle aziende, parametrando il fatturato rispetto agli anni precedente. Da parte nostra, effettueremo una serie di monitoraggi per capire le aziende che insistono su quei territori e magari chiedere lo slittamento di alcuni pagamenti. Successivamente ci occuperemo di quantificare i danni economici. Dopo l’abbattimento dei capi, le attività di allevamento dovranno restare ferme per sei mesi. Abbiamo individuato un indennizzo a capo che è congruo rispetto ad altre Regioni e al valore del capo visto il calo della richiesta”.

“L’altro giorno è stato annunciato che stava terminando il sequenziamento genetico del virus: oggi sappiamo che arriva da una zona nell’area della Georgia”, chiosa Moschi.

“La misura nasce da un’esigenza sanitaria – mette in chiaro Angelo Ferrari, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico -. L’obiettivo è evitare che ci sia il passaggio dal selvatico all’aziendale perché comporterebbe una serie di iniziative pesanti a livello europeo. Creare un vuoto sanitario diminuisce il rischio che questo possa avvenire. Se non fossero macellati questi suini sarebbero costretti a rimanere lì per un certo numero di mesi e questo sarebbe un ulteriore aggravio per gli allevatori. Ricordiamo che il virus non si trasmette all’uomo e che, prima della macellazione, tutti gli animali saranno sottoposti a visita veterinaria per verificare che siano sani”.

Oggi è uscita una nuova disposizione ministeriale che, tra gli altri, riguarda anche la diagnostica. Gli esami saranno effettuati dall’istituto zooprofilattico senza bisogno della conferma del centro di referenza, almeno per i casi in zona infetta. Questo per accelerare la fase diagnostica e la limitazione del focolaio. La Liguria ha già adottato la direttiva che prevede l’abbattimento dei capi, aspettiamo che il Piemonte faccia lo stesso. Mi auguro che nel nostro entroterra le carcasse siano poche e tutte negative. Il nostro auspicio è questo: l’impatto della malattia è davvero molto grave. Le associazioni agricole sono venute incontro alla linea sanitaria, dimostrando grande responsabilità. Quello che vogliamo evitare è il ‘salto’ dal selvatico allo zootecnico”.

Al momento sono salite a 18 le carcasse infette trovate nell’area della zona rossa, ma sono sempre 3 quelle rinvenute in Liguria (due a Ronco Scrivia e una a Isola del Cantone). “La situazione in Liguria è stabile, non ci sono ulteriori capi positivi – ha specificato Ferrari – I casi di positività sono tutti al di là della zona appenninica con una situazione che consideriamo oggi di massima attenzione. Attendiamo da oggi in poi eventuale presenza di campioni provenienti dalla Liguria. Ma il fatto di non averne è un fatto positivo. L’obiettivo è ridurre in tempi stretti la definizione della zona infetta per limitare il numero dei comuni coinvolti nella pandemia. Per quanto riguarda il genoma, la provenienza dalla Georgia ci aiuta: il fatto che il ceppo non sia sardo è un fatto positiva”.

Oggi, come detto, sono partite le prime battute del nucleo regionale di vigilanza faunistico ambientale nei boschi alla ricerca di altri animali potenzialmente contagiati. L’attività andrà avanti nelle prossime settimane con l’obiettivo di indurre il Governo a circoscrivere ulteriormente la “zona rossa” in cui si applicano ai divieti, ma in caso di risultati meno confortanti l’area potrà essere invece estesa.

Come precisato dall’ordinanza, nella zona infetta qualsiasi carcassa va immediatamente segnalata alla Asl territorialmente competente. La rimozione e il trasporto saranno effettuati solo da personale Asl autorizzato e tramite mezzi individuati e autorizzati allo scopo. Il successivo smaltimento avverrà in punti individuati sempre dalle Asl e con personale autorizzato. Sospesa per 30 giorni la caccia in braccata e la caccia in forma vagante con i cani nei comuni confinanti con la zona vietata e lo sport outdoor.

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