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“Omicron, anticorpi inefficaci per le tante mutazioni”: lo studio americano

Ecco perché anche i vaccinati o chi ha già avuto il Covid può reinfettarsi

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Mondo. La variante Omicron ha un gran numero di mutazioni specifiche che le consentono di eludere gli anticorpi preesistenti nel corpo umano e per questo che il suo tasso di infezione è molto alto. Lo ha scoperto una nuova ricerca condotta dall’Università del Minnesota.

Lo studio sottoposto a revisione paritaria intitolato “Variante Omicron SARS-CoV-2: caratteristiche uniche e il loro impatto sugli anticorpi preesistenti” è stato pubblicato per la prima volta sul Journal of Autoimmunity ed è stato prodotto da Kamlendra Singh, professore presso l’Università del Missouri in Medicina veterinaria, assistente direttore del Molecular Interactions Core e ricercatore del Bond Life Sciences Center del college.

Il team di ricerca ha deciso di raccogliere i dati sulle mutazioni trovate nella proteina spike (proteina S) le quali, secondo lo studio, nella variante Omicron hanno un numero senza precedenti. “Utilizzando sequenze complete della variante Omicron – spiega Giovanni D’Agata presidente dello Sportello dei Diritti – il team di ricerca ha identificato un totale di 46 mutazioni distintive all’interno della variante, 23 delle quali erano completamente uniche e non erano state identificate in nessuna delle precedenti varianti del virus. Due delle mutazioni erano state registrate per la prima volta nella variante Delta o Delta Plus che ha preceduto Omicron di diversi mesi. Delle 46 mutazioni trovate, 30 sono state identificate nella proteina S mentre le restanti erano localizzate altrove nella cellula virale”.

“Dopo aver identificato le mutazioni uniche trovate nella variante Omicron – prosegue D’Agata – il team ha cercato di capire se fossero o meno responsabili della mancanza di risposta anticorpale contro la variante. Utilizzando una struttura della proteina S preesistente presa dalla banca dati delle proteine, una che teoricamente impedirebbe il legame degli anticorpi con un virus, hanno lavorato per valutare se le mutazioni di Omicron avrebbero influenzato in modo simile la proteina S Covid-19, rendendo così anticorpi inefficaci. Attraverso questo metodo, il team ha scoperto che mutazioni specifiche creano interferenza sulla superficie del virus, impedendo agli anticorpi di legarsi ad esso, mentre altre provocano una completa perdita di interazione tra gli anticorpi e il virus, rendendo così gli anticorpi inefficaci contro la variante. Ciò, secondo lo studio, suggerisce che l’immunizzazione preesistente (sia da vaccinazione che da precedente infezione) potrebbe non essere più in grado di fornire una protezione ottimale contro la variante Omicron, consentendole di bypassare gli anticorpi ed entrare nel sistema immunitario”.

“Lo scopo degli anticorpi è riconoscere il virus e fermare il legame, che previene l’infezione – ha affermato Singh nella ricerca – Tuttavia, abbiamo scoperto che molte delle mutazioni nella variante Omicron si trovano proprio dove si suppone si leghino gli anticorpi, quindi stiamo mostrando come il virus continui ad evolversi in modo da poter potenzialmente sfuggire o eludere gli anticorpi esistenti, e quindi continui a contagiare così tante persone”.

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