Liguria. “Abbiamo una tiepida domanda da parte delle famiglie con figli, ma non un deficit, per le vaccinazioni pediatriche”. A dirlo, durante il consueto punto stampa sul Covid in Liguria, è il governatore Giovanni Toti che attribuisce alla scarsa risposta delle famiglie la deludente performance della regione che si piazza agli ultimi posti in Italia per quota di popolazione pediatrica vaccinata con almeno una dose.
Secondo i dati del report della fondazione Gimbe riferiti al 19 gennaio siamo fermi al 17,2% (solo 3,9% con copertura completa) contro una media nazionale del 25,1% (5,2% con copertura completa).
“La settimana prossima aumenteranno ulteriormente le vaccinazioni pediatriche. Già oggi se un genitore può prenotare il vaccino può farlo nelle 48 ore successive. Cercheremo di invitare più persone con ulteriori campagne di sensibilizzazione”. Difficile fare di più, sottolinea Toti: “Abbiamo raggiunto la quota che avevamo annunciato, 100mila dosi alla settimana, siamo ai limiti massimi della nostra capacità vaccinale. Nelle prossime ore contatterò il generale Figliuolo per chiedere di ricevere qualche dose aggiuntiva, altrimenti riteniamo che a febbraio riusciremo a tenere questa media ma non ad aumentare ancora”.
La Liguria si conferma in zona gialla anche la prossima settimana grazie ai positivi in terapia intensiva ancora sotto soglia (18%) nonostante i contagiati in area medica abbiano raggiunto il 40% dei posti disponibili. Per quanto riguarda i contagi si assiste a un rallentamento della crescita della curva ma rispetto a qualche settimana fa l’incidenza è più alta a Genova che nel resto della Liguria. Il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi ha ricordato che, sul fronte dei posti letto, la Liguria è nella fase 3 del piano di emergenza degli ospedali.
“Domani – ha ricordato al proposito il governatore Toti – aprirà una struttura importante di bassa e bassissima intensità di cura per coloro che hanno superato la fase acuta della malattia, la Riviera di Savona, che ha svolto ruolo importante nelle precedenti ondate e ora dovrebbe consentire il passaggio in fase di convalescenza osservata per 25 pazienti del Ponente. Aumenta anche la capacità della struttura di viale Cembrano a Genova. Con queste due operazioni, se continuerà così, potremo risparmiarci ulteriori conversioni di posti letto, ma lo vedremo sulla base dei numeri di Alisa nelle prossime ore”.
E dalla Liguria (ma non solo) si rinnova il pressing per cambiare il metodo di conteggio dei ricoverati negli ospedali. A sottolinearlo non è solo il presidente Toti insieme ad altri governatori, ma anche i primari ospedalieri del San Martino Angelo Gratarola e Matteo Bassetti: “Ci auguriamo che il ministero accolga questa richiesta perché ad oggi conteggiamo malati che col Covid non hanno nulla a che fare. Circa il 30% dei ricoverati a vario titolo in media intensità, ma ormai anche il 10-12% in terapia intensiva, non ha la polmonite. Hanno solo una positività e una contagiosità che ci porta a doverli isolare ma non esprimono ciò che il Covid fa al sistema sanitario”.
“Quella appena trascorsa è stata una settimana contraddistinta più da dimissioni che da ricoveri, abbiamo un turnover di pazienti sempre più rapido – prosegue Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino e responsabile dipartimento regionale malattie infettive – ci accorgiamo che la positività dei pazienti sia vaccinati sia non si è ridotta ed è comunque molto breve in quelli vaccinati”. Non solo. “Negli ultimi 30 giorni nel nostro reparto non c’è stato neppure un vaccinato che presentasse una polmonite Covid – aggiunge – e questo dimostra che la vaccinazione ancora una volta l’effetto protettivo dalle forme gravi”.
Sul fronte delle terapie, dopo qualche giorno di affanno, gli ospedali tirano un sospiro di sollievo. “Sono finalmente arrivati i farmaci monoclonali che aspettavamo, come sapete al momento c’è solo una tipologia di monoclonale che è valida per Omicron – spiega il virologo – abbiamo dovuto in questa settimana centellinare le dosi, invece oggi possiamo utilizzare nuovamente questo presidio farmacologico che insieme alla cosiddetta pillola anti covid ci aiuta a gestire la malattia”.