Testimonianze

“Lettere dalla quarantena”/1 – I genitori: “Basta tamponi, un incubo. E la Dad ibrida non funziona”

I racconti di chi sta vivendo un gennaio da incubo, con l'aumento vertiginoso delle classi in quarantena

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Savona. Quarantene che terminano e ricominciano, una dietro l’altra, man mano che qualcuno diventa positivo. Dad che non funzionano, tra orari ridotti, problemi di connessione e professori meno “smart” di altri. E così, questo 2022 per le famiglie che hanno figli in età scolare si sta trasformando in un vero e proprio incubo, con genitori costretti a ferie, permessi o a autentici salti mortali per far coesistere il lavoro con l’esigenza di seguire i propri figli bloccati in casa. E a vivere il disagio sono ormai davvero in tanti: le classi in quarantena in Liguria sono più di 1300.

Una situazione complicata anche dalle regole. Alle elementari si va in quarantena con 2 positivi, alle medie ci va soltanto chi non ha completato il ciclo vaccinale, alle superiori i positivi devono essere 3… un guazzabuglio nel quale spesso anche la scuola si perde, con comunicazioni che arrivano alla sera tardi e confusione generale nelle ormai immancabili chat di WhatsApp. Da più parti in questi giorni si levano richieste di rivedere il meccanismo, escludendo gli asintomatici dalla quarantena e riducendo i tamponi: un appello lanciato al Governo anche dalle Regioni, con Bassetti che non ha esitato a definire “folle” l’attuale sistema.

Ma se l’opinione di politici ed esperti ha ampia eco, come stanno vivendo tutto questo le famiglie? Abbiamo chiesto ad alcuni genitori di raccontarci la loro esperienza quotidiana: se la Dad si sta rivelando efficace o no, “a quante quarantene sono arrivati” i loro figli, a cosa devono rinunciare… cosa ha funzionato bene, insomma, o al contrario eventuali falle nel sistema. Ecco le loro voci. E se anche tu vuoi far sentire la tua, raccontaci la tua esperienza inviando una mail a comunicati@ivg.it.

MANUELA: “Un incubo, in casa più computer che persone”

Manuela ha due figli, fanno prima media e seconda elementare. E per lei è stato un gennaio davvero complicato. Tutto ha inizio con una mail di domenica sera alle 20, quando ti dicono che la classe di tuo figlio (prima media) dal giorno dopo sarà in Dad. Panico. Come ci organizziamo? Come reagirà tuo figlio in piena pre-adolescenza alla notizia che deve stare 10 giorni chiuso in casa? Semplice: un piccolo pianto e alla fine capire che è stato pure fortunato perché è la prima quarantena che fa in due anni.

La Dad… un incubo! Pochissime ore di lezione e professori che manco si presentano, senza neanche avvisare e senza pensare che magari i genitori si sono presi ore di permesso, ferie o congedi. Tu pensi di essere già esausta con mail, documenti da stampare su Classroom, lavoro da casa, telefono, chat di WhatsApp, tamponi T0, T5, T10, T…100, ma non sai che il bello deve ancora venire.

Finalmente è venerdì, mancano solo 3 giorni alla fine della quarantena, quando l’altro figlio (2° elementare) esce da scuola che non sta bene. Misuri la febbre, 38… ora sì che è panico vero! Tampone positivo, ok. Chi glielo dice ora all’altro, sempre in pre-adolescenza, che uscirà di casa a Pasqua? Quale sarà la soluzione? Chiudiamo il grande in una camera sperando non prenda il Covid o condividiamo tutto come in una vera famiglia? …ok, al terzo giorno anche lui positivo. In casa ci sono più computer che persone, tutti in Dad, evviva. Tamponi, tablet, pc, email, Classroom, WhatsApp… non ci si capisce più niente. Chi è a casa con il Covid è come se fosse in punizione (oltre al danno la beffa)… 2-3 ore al giorno di lezione, a volte 4 se sei stato bravo. E la Dad sarebbe l’unico modo di restare collegati con la scuola, i compagni e l’istruzione? Aiuto! Ah, dimenticavo: in tutto questo i genitori dovrebbero anche lavorare. Alla fine vince chi non impazzisce.

Il bello però di tutta questa situazione è che non si corre tutto il giorno e tutti i giorni dietro ai vari impegni extra-scolastici… si ritrova la gioia di guardare un film senza doverlo stoppare sul momento più bello ‘perché è ora di andare’. Firmato: una mamma in pre-esaurimento.

MATTEO: “Siamo ostaggi dell’esigenza immotivata di tamponare chiunque”

Ho finito giusto oggi la quarantena della mia figlia più grande, e proprio oggi inizio quella del mio figlio minore. La situazione è completamente fuori controllo, per tanti motivi. E ha degli impatti anche sulle vaccinazioni: io ho tutta l’intenzione di vaccinare i miei figli e sostanzialmente non posso… la grande ha già dovuto rinviarlo due volte, e per un mese dopo il contatto con un positivo per legge non puoi vaccinarti. Il piccolo ha fatto la prima dose e ora è in quarantena per un contatto: quando farà la seconda dose? Tra un mese non va bene, perché dovrebbero passare solo 21 giorni… e io non lo firmo tra 2 settimane un foglio in cui sostengo non abbia avuto contatti per un mese, perché sarebbe una dichiarazione falsa.

Siamo vittime e ostaggi di una esigenza immotivata di tamponare chiunque: non si possono tamponare asintomatici a caso, perché qualche positivo lo becchi sempre. Facciano la quarantena i sintomatici, spingiamo sui vaccini e facciamola finita… perché stiamo mettendo le famiglie in condizione di non vivere più.

La Dad funzionicchia, ma quella ibrida molto meno. Finché sono tutti in Dad ancora ancora, tieni un passo; se qualcuno è in presenza e altri a casa non funziona. Quelli in presenza finiscono per lavorare poco e male, quelli in Dad ancora peggio. Non è un sistema efficace.

FLAVIA: “Già due quarantene, in Dad si perde qualcosa come apprendimento e dal punto di vista emotivo”

Mia figlia è alla seconda quarantena – racconta Flavia, mamma di una bambina di quarta elementare di Savona – La prima come positiva poi perché tutta la classe è andata in dad. La dad da un punto di vista tecnologico funziona, forse le ore sono poche rispetto a quelle che dovrebbero fare in realtà e non si riescono a fare tutte le materie. Sicuramente sull’apprendimento si perde qualcosa, soprattutto i bambini che hanno bisogno di più tempo o di un lavoro in presenza. Questo lo dico come educatrice perché mia figlia fortunatamente non ha difficoltà. Da un punto di vista emotivo e psicologico a mia figlia manca vedere compagni e maestre e stare insieme… Le maestre sono veramente disponibili perché lavorare così non è semplice. In generale la dad funziona… ma purtroppo i bambini rinunciano a molto.

ELISA: “A mio figlio solo mezz’ora di Dad”

Quando mio figlio è stato positivo era l’unico in quarantena, quindi non ha fatto Dad. Solo un giorno, per circa mezz’ora… avrebbe dovuto essere un’ora ma la maestra non riusciva a collegarsi. Ora le altre mamme della nostra classe che hanno dei figli in Dad mi raccontano che ogni giorno hanno problemi: una volta non va il link, una volta l’orario è sbagliato… un vero pasticcio.

ANNA: “Ogni volta un nuovo caso e si torna in Dad”

Ho due figli. Il grande fa prima media: rientrando dalle vacanze, dopo una settimana tutti in Dad. Mio figlio, avendo due dosi, era l’unico della classe insieme ad un guarito a poter frequentare la classe… in realtà la scuola con solo due bambini in presenza è risultata più complicata per noi che organizzarsi in Dad e seguire come il resto della classe le lezioni da casa. Infatti, dopo nostra richiesta, ci è stata concessa la possibilità di seguire da casa come il resto della classe ed evitare anche la possibilità di un contagio. Mio figlio piccolo invece fa seconda elementare: lui dovuto alternare giorni di Dad a giorni in presenza dove ogni volta purtroppo usciva un nuovo caso che obbligava non solo a nuovi tamponi ma anche al rientro in Dad.

Devo dire che sia i professori delle medie che le maestre elementari hanno dimostrato molta organizzazione e si sono spese per cercare di rispondere a tutte le domande e le incertezze che noi genitori abbiamo avuto. Questo interesse e dedizione hanno fatto sì che questa Dad fosse meno complicata del previsto.

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