Liguria. Questo pomeriggio l’attacco al governatore Giovanni Toti da parte della Lega Salvini Premier, che aveva chiesto al presidente cedere l’assessorato alla sanità e al bilancio ai tecnici della giunta. Non è tardata ad arrivare la replica di Toti che si è dichiarato “disponibilissimo a discutere di tutte le deleghe, ma – ha sottolineato – occorrono nomi all’altezza”.
“Se la Lega vuole inserire qualcuno con le capacità giuste per portare avanti questa delega, (quella alla Sanità), sono disponibile ad ascoltare tutti – ha detto – Io continuo a dire che la giunta oggi funziona e ritengo che tutti gli assessori abbiano fatto un ottimo lavoro, ci siano comportati con serietà e impegno. Prima di toccare l’amministrazione che ha un equilibrio bisogna pensarci bene“.
Le critiche della Lega sono arrivate come immediata reazione locale sulle dinamiche nazionali legate al voto del Presidente della Repubblica, dove la candidata proposta dal leader del Carroccio Matto Salvini non è stata supportata da tutti gli alleati della coalizione di centrodestra, Coraggio Italia compresa.
“E’ stata chiesta una verifica di maggioranza, che domani mattina convocherò nei modi che i capigruppo sceglieranno per discutere dell’azione politica regionale. Per la mia amministrazione e me personalmente la Liguria viene prima di ogni altra cosa. Tant’è vero che non ci siamo mai sognati di discutere gli equilibri dell’amministrazione regionale alla luce dei risultati ottenuti dai nostri alleati. Abbiamo cercato sempre di portare avanti le politiche promesse nelle due tornate elettorali tenendo separate le alleanze regionali da quelle nazionali. Come le opinioni dei partiti rispetto alle politiche regionali”.
“Per quanto mi riguarda è discutibile tutto. Sono soddisfatto del lavoro svolto finora dall’amministrazione regionale. Potremo sicuramente fare meglio, ma mi spiace che qualcuno non sia soddisfatto. I liguri ritengono che nel primo quinquennio si sia fatto bene e il risultato elettorale di due anni fa lo conferma. La nostra amministrazione è una amministrazione in cui, nonostante la pandemia, il bilancio ha una tripla A; è solidissima rispetto all’assegnazione dei fondi europei; è costantemente la terza o quarta Regione ripetto alla capacità vaccinale (e questo è un ulteriore merito oltre a quello di aver sperimentato tra i primi i farmaci anti-Covid, essere la prima per uso di monoclonali…). Insomma, la sanità, che è sempre territorio difficile, è tra la quinta e la sesta posizione in Italia, siamo nella parte alta della classifica. Si può fare di più? Sì. Si poteva fare di più? Sì. La delega alla sanità in capo al presidente faceva parte degli accordi di governo tra gli alleati, che giudicarono ruvidamente l’esperienza precedente. Si può ridiscutere ma non credo sia un tema collegato agli eventi politici della Regione”.
“Ogni suggerimento e ogni momento di confronto è doveroso – ha chiosato Toti – Continuiamo sulla stessa strada. Presidiare l’area politica, portare nuovi movimenti ad aderire alla coalizione, sostenere i sindaci eletti nel territorio e non lavorare per disgregare un’esperienza politica di cui ci sentiamo padri putativi e che non vogliamo buttare via. Rassicuro quindi Rixi, Bruzzone, l’amico Rosso e gli amici di Forza Italia e chiunque vorrà continuare a sostenere questa amministrazione. Oggi non vi è possibilità di fare scelte diverse dal serrare i ranghi e andare avanti. Ma dall’esperienza di queste ore si può fare un passo avanti per allargare la coalizione e fare anche un passo avanti rispetto alla seconda repubblica. Prego tutti di tenere la Liguria al sicuro da ogni discussione legittima dei partiti”.
Toti ha anche parlato della sua volontà di chiudere il mandato nel 2025, annunciando che non si candiderà a Roma (QUI le sue dichiarazioni).