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La rubrica del camallo

Gita all’Acquario di Genova

"La rubrica del camallo", a cura di Luca e Valentina, è volta alla promozione e alla riscoperta del patrimonio naturale e culturale della Liguria

Generico gennaio 2022

Oggi ci ritagliamo un momento in famiglia in un classicissimo che salva la giornata “quando piove”, anche se in realtà la giornata all’Acquario l’abbiamo organizzata con largo anticipo. Il primo consiglio che vogliamo darvi è quello di scegliere a priori il giorno della visita e attrezzarsi con biglietto online onde evitare inutili code alla cassa che si sa, con i bambini non sono mai auspicabili.

A dirla tutta vi consigliamo anzi, sconsigliamo se potete, di avventurarvi nei weekend, sempre troppo affollati. Detto questo, essere a Genova nel Porto Antico, è già di per se un’esperienza.

La struttura dell’Acquario di Genova è stata progettata dall’architetto Renzo Piano come tutta la zona limitrofa e si tratta del secondo acquario più grande d’Europa dopo quello di Valencia. Un’immersione totale nei mari di tutto il mondo racchiusi in 27.000 mq di superficie espositiva con all’interno 12.000 animali di 600 specie diverse distribuiti in 70 ecosistemi.

Appena si entra all’interno della struttura, la giornata cambia completamente: sia che fuori ci sia sole, pioggia, vento o neve, dentro è tutto blu! Ovviamente ci stiamo addentrando nelle profondità del mare…non poteva essere diversamente. Nella prima sala si viene accolti da un video introduttivo che alimenta la nostra curiosità sulla vita sotto ai mari riproducendo numerose immagini di animali marini provenienti da tutti gli oceani. Carolina è spaesata, sembra quasi la bollicina della pubblicità dell’acqua che si muove a caso non sapendo più dove guardare!

Nella semioscurità ci imbattiamo in una vasca cilindrica che da cielo a terra misura oltre 5 metri! Si tratta della grotta delle murene, dove tra anfratti rocciosi si possono scorgere questi meravigliosi pesci che ci ricordano tanto Flotsam e Jetsam, i perfidi servitori di Ursula nel cartone Disney “La Sirenetta”. Nella stessa sala si possono inoltre osservare due specie di cavalluccio marino e uno splendido esemplare di polpo.

Un veloce zig zag tra i corridoio ed eccoci davanti ad una perla, vanto a livello europeo per un acquario, ovvero la zona “Laguna delle sirene” dove nuotano dei bellissimi esemplari di Lamantini, mammiferi acquatici erbivori. L’Acquario di Genova è l’unica struttura in Italia ad ospitare questa specie a grave rischio di estinzione.

La vasca successiva invece dà a Carolina una carica adrenalinica davvero piacevolissima da vivere come genitori, una frenesia nel poter vedere ad un palmo dal naso giganteschi squali le ha attivato una felicità inenarrabile. Trovarsi faccia a faccia con i grandi predatori del mare, che sino ad oggi aveva potuto vedere solo sui documentari alla tv, non è cosa da tutti i giorni.

acquario di genova squali

La Baia degli Squali garantisce emozione pura; vederli passare davanti ai nostri occhi e pensare che solo un vetro ci divide da loro lascia senza fiato anche noi. Le diverse specie di squalo presenti in vasca provengono da vari ambienti marini, come per esempio una coppia di esemplari di pesce sega originari dell’Oceano Indiano e del Pacifico occidentale. A lato della sala una piccola teca ripropone il colorato fondale del Mar Mediterraneo a largo delle Cinque Terre.

Proseguiamo ancora e tra varie aree tematiche e installazioni descrittive di ogni tipo giungiamo alla vasca dei temibili Piranha che la bimba snobba. ma che a me affascinano moltissimo. Carolina si piazza così in mezzo al corridoio ad osservare come una simpaticissima foca le sguazzasse intorno. Inutile dire come questo tipo di esperienza le stia regalando una giornata destinata a diventare centro dei suoi discorsi per almeno qualche giorno.

L’isola delle foche è la prima di altre quattro dotate di un secondo punto di vista, ovvero andando al piano superiore, tramite delle passerelle è possibile vedere i loro simpatici e buffi musetti affiorare dalle acque! Ed ecco che per arrivare al piano secondo bisogna attraversare il regno dei ghiacci: i pinguini da sempre sono i miei animali preferiti e mi perderei ore ad osservarli dondolare con quel loro andamento goffo. Ricordo ancora quando in un viaggio in Svezia, visitando lo zoo di Skansen ne inseguii un paio che gironzolavano liberi e una guardia mi riprese in malo modo, ma fu più forte di me.

In questa area dedicata all’Antartide è stato ricreato un vero e proprio regno dei ghiacci dove è possibile riconoscere diversi esemplari di pinguino Papua e di pinguino di Magellano; la vasca che li ospita rappresenta l’ambiente delle isole Falkland, dove in alcuni periodi dell’anno si trovano entrambe le specie.

Proseguiamo ora al piano superiore addentrandoci nel Padiglione Cetacei dove si ha davvero l’impressione di immergersi in mare aperto con i delfini. La prima parte che visitiamo è appunto quella che permette di scorgere gli animali dall’alto, un po’ come è avvenuto per le foche, ma nessun mammifero alla vista. Decidiamo quindi di proseguire (causa restrizioni non è possibile tornare indietro) e scendiamo dalla parte opposta dove la prospettiva subacquea si apre davanti ad un’enorme vetrata di 24 metri e a un tunnel lungo 15 metri. In tutto si tratta di 4 vasche a cielo aperto distribuite su due livelli per poter ammirare questi simpatici animali sia in superficie sia da una prospettiva completamente nel blu, quella che alla fine ci ha emozionato di più.

acquario di genova delfini

Parlando di delfini e cetacei in generale menzioniamo il Santuario dei Cetacei del “mare nostrum”, ovvero la più grande Area Marina Protetta del Mar Mediterraneo, che vede Genova come una delle tre punte del triangolo figurativo che definisce l’area. Fra le tante possibilità che il Mar Ligure offre c’è anche quella di poter avvistare delfini o balenottere in mare aperto. Istituito nel 1991 sulla base di un progetto che prese avvio nei lontani anni Settanta, l’area marina protetta copre circa 100 mila chilometri quadrati e comprende le acque di Tolone, sulla costa francese, Capo Falcone e Capo Ferro, rispettivamente in Sardegna occidentale e orientale, e Fosso Chiarone, in Toscana. Va da sé che la Liguria ne è pienamente al centro. Moltissime sono le attività di whalewatching con la possibilità di avvistare i cetacei nel loro habitat naturale. Solitamente nei periodi primaverili/autunnali vengono organizzate gite in battello che propongono l’esperienza di avvistamento. Dalla riviera di levante a quella di ponente, è sufficiente soltanto scegliere il porto di partenza per vivere l’esperienza: Camogli, Genova, Varazze, Savona, Loano, Andora, Laigueglia, Bordighera, Sanremo e Imperia.

Dal nostro ingresso è trascorsa poco più di un’ora e quale momento migliore per fare uno spuntino e l’area attrezzata con il Fast Food Bar è il luogo ideale dove fermarci; ricordiamo che non è consentito mangiare durante la visita.

La sosta non ci porta via molto tempo perchè Carolina già sa cosa le aspetta appena varcata la porta del padiglione della Biodiversità. Oltre alla zona tropicale e all’area dove è stata ricostruita una scogliera corallina, è possibile scoprire con video ed animazioni la biologia e l’ecologia dei coralli, ma alla bambina poco importa di queste sale allestite ad hoc. Il suo obiettivo è quello di tuffarsi nella grande vasca tattile dove è possibile accarezzare le razze, l’amara scoperta avviene quando apprendiamo che a causa delle restrizioni, ciò non è più possibile. Tamponiamo la delusione giocando ad un videogame nel quale bisogna immedesimarsi in uno storione a caccia di gamberetti e alghe.

acquario di genova

Il padiglione in cui ci troviamo ora, quello delle Biodiversità appunto, è la zona più colorata dell’Acquario. In un’area dedicata è stato allestito il primo muro vegetale realizzato in Italia, progettato dall’architetto francese Patrick Blanc, composto da oltre 150 piante tropicali fissate in tasche ricavate in uno strato di feltro, da un pannello descrittivo apprendiamo che si tratta una ricostruzione della Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha situata vicino alla costa occidentale del Madagascar. Nella foresta tropicale vive più della metà delle specie animali e vegetali esistenti sulla Terra e qui si possono vedere alcuni pesci, rane, testuggini, gechi e serpenti. In un angolo quasi sfuggente, invece, rischiamo di perderci un must per i bambini di ogni età: Carolina si incolla quasi in modo automatico ad una vasca senza proferire parola: “che ci sarà mai?” Ci chiediamo. Ma all’intonazione di: “Nuota e nuota, zitto e nuota..” capiamo immediatamente! Dagli anemoni ecco spuntare Dory e Nemo.

Siamo quasi giunti al termine del percorso ma la sala delle meduse ci regala l’ultimo spettacolo del tour. In una sala, avvolti da musica rilassante e illuminazioni degne di set cinematografico, ci sentiamo parte integrante di un documentario di Quark; la danza sinuosa delle meduse ci si prospetta davanti agli occhi facendoci abbandonare alla meraviglia.

acquario di genova meduse

Oltre all’esperienza coinvolgente che questo posto regala, dobbiamo dare merito anche alla funzione educativa. Video, pannelli infografici e totem luminescenti offrono la possibilità di spiegare ai bambini come poter preservare la vita marina. L’inquinamento, oggi più che mai, è il principale colpevole della distruzione della biodiversità marina, sia animale sia vegetale. Si pensi solo alla riduzione del volume della barriera corallina e al continuo aumento della plastica gettata in mare. I nostri bimbi saranno gli artefici del futuro ed educarli sin da ora alla salvaguardia del loro mondo è il nostro compito più grande.

“La rubrica del camallo” è a cura dell’associazione culturale “Due Zaini e Un Camallo” di Luca Riolfo e Valentina Staricco, volta alla promozione e alla riscoperta del patrimonio naturale e culturale della nostra regione, la Liguria. Seguici su instagram @_duezainieuncamallo_: clicca qui per leggere tutti gli articoli.

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