Olocausto

Cerimonia del “Giorno della Memoria” in provincia: “Occasione per riflettere su una vicenda che ci riguarda da vicino” fotogallery

Il presidente Olivieri: "Ricordo indelebile di fatti temporalmente lontani, ma che non si possono e non si devono dimenticare"

campo concentramento olocausto

Savona. Il 27 gennaio di ogni anno, in Italia e nel Mondo, ricorre la giornata in ricordo delle vittime dell’Olocausto e a testimonianza degli orrori commessi durante la seconda guerra mondiale. 

“Una giornata per non dimenticare l’immensa tragedia che ha colpito l’umanità e con l’impegno di trarne riflessioni di consapevolezza e partecipazione per un futuro di responsabilità, – hanno fatto sapere dalla Provincia di Savona. – La data della ricorrenza è stata individuata nel 27 gennaio del 1945 in cui venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz; in Italia è stata formalmente istituita tale ricorrenza con la Legge n. 211 del 2000″.

Il territorio Ligure ha da sempre una partecipazione concreta, forte e tangibile con Israele, in un significato di condivisione di cultura e in un ampio sentimento di fratellanza. Provincia di Savona, nel febbraio 2020, “ha avuto il privilegio di ospitare l’Ambasciatore di Israele in Italia S.E. Dror Eydar in un convegno dedicato a ‘100 anni di Israele in Liguria’, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italia Israele Savona”. 

“Successivamente si sono concretizzate altre collaborazioni a dimostrazione di un impegno condiviso a beneficio dei territori e delle comunità e che rinsalda sempre più il rapporto tra le Nazioni (nell’aprile 2021 la cerimonia di donazione all’ASL2 Savonese di attrezzature sanitarie da parte dell’Ambasciata di Israele in Italia nell’ambito della lotta alla pandemia covid)”, hanno proseguito.

Di seguito, la dichiarazione del presidente della Provincia Pierangelo Olivieri: “Oltre all’indelebile ricordo di fatti temporalmente lontani ma che non si possono e non si devono dimenticare, si concretizza l’attenzione e condivisione di sinergia resa concreta sul nostro Territorio grazie all’Associazione Italia-Israele – avendo l’onore di poter ospitare l’Ambasciatore di Israele in Italia nel febbraio 2020 e di incontrarlo poi nuovamente in altre due occasioni recenti, al netto delle emergenze e proprio per aiutarci ad affrontare le stesse abbiamo avuto presso il nostro Ospedale San Paolo e nel territorio del comune di Vado con l’inaugurazione di un altro luogo della memoria”.

Presso il Palazzo del Governo nella mattinata odierna sono state consegnate le medaglie d’onore la cui concessione è prevista dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 per i cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e per i familiari dei deceduti. In considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da covid-19, l’evento si è svolto – nel rispetto delle misure restrittive – alla sola presenza del Vice Prefetto Vicario dottor Salvatore Mottola Di Amato e del Presidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati Simone Falco. Il Vice Prefetto Vicario ha proceduto alla consegna delle medaglie alla memoria ai familiari dei Signori Lamech Bonichi e Carmine Marano, deportati nei campi di concentramento nazisti.

Giorno della memoria prefettura Savona

“Un’occasione per continuare a riflettere su una vicenda che ci riguarda tutti da vicino perché l’atroce follia assassina non si ripeta mai più. Una memoria che riguarda l’intera umanità affinché da questi avvenimenti si possano trarre insegnamenti”. Ha detto in una nota il deputato della Lega Edoardo Rixi, componente Commissione Trasporti e responsabile nazionale Infrastrutture.

Il pensiero di Angelo Vaccarezza: “Il 27 Gennaio del 1945, le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz: una data importantissima per la storia dell’Europa e del mondo. L’orrore è svelato, il mondo non sarà mai più lo stesso. Oggi ricordiamo. Ricordiamo per non dimenticare la follia di un regime che ha perseguitato, umiliato, sterminato milioni di uomini, donne, bambini non solo ad Auschwitz, ma in tutti i campi di prigionia; Chelmo, Belzec, Sobibor, Treblinka, Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald. In totale furono oltre 40mila le strutture di concentramento e detenzione.

“Shoah: in ebraico ‘tempesta devastante’; un vocabolo inciso nei cuori di tutti. Shoah non identifica soltanto i campi, sono gli eccidi di massa nelle città, nei villaggi di campagna, sulle rive dei fiumi, nei boschi di tutta Europa. La Shoah é l’apice di secoli di tentativi di annientamento di un popolo e di una cultura. Una pagina di storia che nessuno dimentica; un omaggio alle vittime, un’occasione di riflessione su una pagina che ci riguarda tutti da vicino. Un impegno perché un popolo, che così tante violenze ha subito, possa finalmente vivere libero e con il diritto di difendersi nella terra dei propri avi. Non possiamo, non dobbiamo dimenticare, mai”, ha concluso.

Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis ha dichiarato: “Quella di oggi è una giornata importante e più passeranno gli anni più lo diventerà perché, purtroppo, saranno sempre meno coloro che hanno vissuto questo dramma della storia. Noi abbiamo l’obbligo morale di ricordare la pagina più drammatica, triste e vergognosa della storia dell’umanità. Non dobbiamo lasciare spazio a quel revisionismo storico che oggi va tanto di moda e che non può essere ignorato”.

“Sono sempre rimasto colpito dall’atteggiamento del generale Dwight D. Eisenhower quando entrò, con le sue truppe, nei campi di concentramento. Egli chiese ai suoi soldati di fotografare tutto ciò che c’era e chiese ai cittadini dei villaggi vicini di andare a vedere quello che era stato per fare in modo che tutti si rendessero conto di quanto accaduto. Aggiunse: ‘Un giorno si sveglierà un idiota e dirà che tutto quello che vediamo oggi non è mai successo’ e credo che, purtroppo, non sia andato molto lontano da questa realtà. Non dobbiamo pensare che quello che è accaduto non è successo in un’epoca tanto diversa dalla nostra. 74 anni sono ‘ieri’ nella storia dell’umanità”.

“Non dobbiamo pensare che sia successo lontano da noi perché è vero che quei treni arrivavano in Germania, ma partivano da casa nostra e noi non ce ne siamo accorti o, forse abbiamo fatto finta di non accorgercene. È altrettanto vero, inoltre, che quelle persone che hanno commesso queste crudeltà erano persone come noi. Ciò ci deve far pensare. Non dobbiamo nasconderci dietro quella teoria rassicurante che, quanto accaduto è stato ‘un momento di follia nazista’. È stato un progetto di rimodellamento bio politico dove si è creata la precisa volontà di cambiare il mondo escludendo la presenza del popolo ebraico. Una follia”.

“Credo che in un momento come questo sia importante ricordare un grande uomo politico che ci ha lasciato poco tempo fa: David Sassoli. Egli combatteva l’antisemitismo e si batteva a favore di tutte le minoranze. Mi piace ricordare le sue parole quando insediandosi a Presidente della comunità europea disse che noi siamo i figli e le figlie di chi ha trovato l’antidoto a quella degenerazione nazionalistica che ha macchiato la storia dell’Europa. Mi piace ricordare anche che il Presidente Mattarella, appena è stato eletto alla carica più alta dello Stato, ha fatto visita alle fosse Ardeatine per rendere merito alle vittime del nazifascismo. Mi auguro che il prossimo Presidente della Repubblica possa fare altrettanto in modo da mantenere vivo un ricordo che non dobbiamo e non possiamo dimenticare”, ha concluso Tomatis.

Nonostante il periodo complicato a livello sanitario e gestionale con cui le famiglie, la scuola e tutti i servizi educativi devono fare i conti, in una giornata vestita di amari ricordi, al Nido d’Infanzia F.lli Rosselli -Seconda Stella a destra, gestito dal Comune di Borghetto S. Spirito e dalla Cooperativa Nuova Assistenza, si è scelto di far filtrare un raggio di sole.

In occasione del 27 gennaio, “Giornata della Memoria”, l’equipe educativa del Nido ha scelto di dare risalto al valore della diversità, accompagnando i bambini e le bambine della sezione dei più grandi, nella lettura di “Piccolo Giallo e Piccolo Blu” e proponendo loro immagini raffiguranti gesti d’amore, come carezze, abbracci, baci.

I bambini e le bambine si sono poi spontaneamente indirizzati in ciò che più hanno percepito “vicino”. Le educatrici, piacevolmente colpite, hanno assistito ad una riorganizzazione dello spazio in funzione dell’interesse di ciascun bambino: alcuni hanno preferito “ri-leggere” il libro, altri hanno espresso il desiderio di emulare i gesti proposti nelle raffigurazioni creando inter-azioni particolarmente emozionanti che lanciano segnali di speranza e fiducia nel futuro.

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