Per non dimenticare

Giornata della Memoria, le celebrazioni nel savonese

E' la ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto creata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite

Savona. Oggi, giovedì 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto creata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 e fissata il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Anche quest’anno saranno molte le iniziative organizzate nei vari comuni del savonese, dove saranno molte le celebrazioni “per non dimenticare” e che vedranno la partecipazione degli studenti di diverse scuole della nostra provincia.

A Savona il Comune di Savona invita la cittadinanza alle iniziative organizzate con la partecipazione di ANED, ANPI, ARCI, ISREC, FIVL e dei sindacati CGIL, CISL e UIL e a cui presenzierà anche il vescovo Calogero Marino. Gli eventi in programma si ispireranno alle parole del partigiano antifascista, chimico e autore ebreo torinese Primo Levi, anch’egli deportato ad Auschwitz: “È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire”.

SAVONA RICORDA LA SHOAH

Si inizierà alle 15.45 a Lavagnola con la deposizione di un omaggio floreale al Monumento che ricorda i deportati di Dachau, Gusen, Mauthausen, Auschwitz, Birkenau, Treblink, Buchenwald, Flossenburg, Bergen-Belsen, Ravensbruck, Sachsenhausen.. Successivamente alle ore 17:15 in piazza Goffredo Mameli Jacopo Marchisio, attore e regista dei Cattivi Maestri, legge brani tratti dalle memorie di alcuni deportati che sono sopravvissuti ai campi di sterminio. Alle ore 18 sarà infine deposta una corona davanti al Monumento dei Caduti in omaggio ai deportati alla presenza delle massime autorità cittadine.

Generico gennaio 2022

Albenga celebra la Giornata della Memoria con diverse iniziative ed eventi. Sulla facciata del Palazzo Comunale è stato esposto in questi giorni un significativo striscione a ricordo dell’Olocausto mentre per giovedì 27 gennaio le iniziative previste sono le seguenti.

Albenga Giorno Memoria

Deposizione mazzi di fiori alla lapide ai Deportati ed Internati in via Deportati Albenganesi (zona foce). In ottemperanza al decreto festività che contiene le nuove disposizioni antiCovid, l’Amministrazione comunale ha scelto di effettuare la commemorazione in forma contingentata e ridotta. Alle 17.00 presso la sala polifunzionale “Grasso Ghigliazza” presso il Comando della Polizia Locale di Albenga in via Bologna, l’Anpi Albenga e il Centro di documentazione “Logos” presenteranno l’incontro: “Il dovere della memoria. Una tragedia del passato, un monito contro antisemitismo, intolleranza, razzismo, xenofobia”. Introdurrà l’incontro Jacky Merlino e interverranno: Angelo Sassano (Anpi Albenga), Daniela Bertonasco (I.C. Albenga II), Mauro Rosselli (Centro di documentazione “Logos”), Simone Falco (ANED), Emilio Guastalla (Comunità ebraica di Genova), Fabio Gallesio (Centro di documentazione “Logos”). Obbligo di Green Pass

Le iniziative proseguiranno sabato 29 gennaio alle ore 10,30 in Piazza del Popolo a Leca d’Albenga con un incontro organizzato dall’Anpi sez. Leca: “Iniziativa per non dimenticare Ezio Dolla, Eugenio Ansaldi che non tornarono mai dalla prigionia”. Parteciperà il Presidente ANED della provincia di Savona Simone Falco.

In occasione delle celebrazioni previste in tutta Italia per il Giorno della Memoria, la sezione ANPI di Vado Ligure propone una serie di eventi rivolti in particolar modo alle nuove generazioni e al mondo della scuola e della formazione.

“Di fronte a dinamiche memoriali che rischiano, giorno dopo giorno, di insterilirsi e svuotarsi dei propri contenuti, occorre far sì che la memoria non si mummifichi in forme istituzionalizzate ma resti vigile e viva ed entri nella quotidianità senza il bavaglio del rito. Fare questo significa lavorare attivamente sulla memoria, ampliare le conoscenze, rielaborarle, fare i conti con il passato utilizzando, per raggiungere questo scopo, tutti i mezzi a disposizione ed esercitando, per quanto possibile, una coscienza storica critica” affermano dalla sezione.

Questo è il compito che la Sezione ANPI di Vado Ligure, in stretta collaborazione con le varie realtà educative, formative e associazionistiche del territorio, si impegna a portare avanti, affiancando alle celebrazioni tradizionali modalità informative sempre nuove e metodi di comunicazione che possano rivelarsi realmente efficaci nella trasmissione delle testimonianze personali e collettive.

Le celebrazioni previste inizieranno il 26 gennaio alle ore 10 con un incontro didattico rivolto agli studenti della Scuola Secondaria di I grado “A. Peterlin” presso lo stabilimento Bombardier-Alstom, tragico teatro delle deportazioni politiche che colpirono i cittadini e le cittadine vadesi durante il nazifascismo.

Seguirà, nella serata del 26 gennaio, alle ore 21, un webinar gratuito su piattaforma ZOOM dal titolo “Quale futuro per la memoria? Strategie narrative e didattica della Shoah per le nuove generazioni”, aperto in particolar modo a tutti gli insegnanti, educatori, associazioni e cittadini che desiderino confrontarsi sull’argomento. Per partecipare sarà sufficiente prenotarsi inviando una mail a anpivado@gmail.com e avviare il link ricevuto seguendo le indicazioni trasmesse.

Il 27 gennaio, alle ore 15.30, si terrà la commemorazione dei deportati vadesi a Mauthausen dell’ex stabilimento Michallet. La cerimonia avrà luogo presso la lapide posta in loro ricordo nei pressi dell’ex stabilimento, sito in via Sabazia (angolo via Italia), a Vado Ligure. Fatta eccezione per l’incontro del 26 mattina, per questioni di sicurezza riservato unicamente agli studenti coinvolti, la cittadinanza tutta è invitata a partecipare alle iniziative proposte, affinché il Giorno della Memoria possa diventare terreno di confronto attivo per il rifiuto di ogni discriminazione e spazio di crescita su cui improntare la società futura.

Generico gennaio 2022

Ecco le parole del sindaco di Ceriale Luigi Romano: “L’appuntamento del 27 gennaio in Italia e in Europa è particolarmente importante, una data fortemente simbolica che ricorda il giorno in cui le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e rivelarono al mondo, in tutto il suo orrore, la realtà dello sterminio sistematico del popolo ebraico e di altre minoranze, come gli omosessuali, gli zingari, i malati… In Italia questa commemorazione è nata ufficialmente nel 2000, ovvero cinque anni prima rispetto alla ricorrenza internazionale proclamata dall’ONU; il Parlamento italiano ha istituito il “Giorno della Memoria” al fine di ricordare la Shoah, “le leggi razziali approvate sotto il fascismo, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, tutti gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. E tutti coloro che si opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

“Ogni anno per questa ricorrenza vengono organizzate nelle scuole iniziative di studio e di riflessione, al fine di mantenere viva la consapevolezza dei crimini del passato e per impedire che si ripetano, per sensibilizzare le nuove generazioni ad un approccio inclusivo della società contemporanea e futura, perché le differenze siano sempre più considerate un valore aggiunto e una occasione di arricchimento personale e culturale, non di discriminazione e divisione”.

“Come ci ha ammonito Primo Levi, tutto potrebbe accadere ancora, se non saremo sempre vigili, attenti, informati, solidali e attivi”.

“Queste le parole di Liliana Segre, senatrice a vita e superstite dell’Olocausto, in occasione della ricorrenza di quest’anno: “Ricordare è una scelta… Una scelta che deve avvenire tutti i giorni, non solo il Giorno della Memoria”.
Come amministrazione comunale condividiamo e diffondiamo questa scelta, per non dimenticare!” conclude il primo cittadino cerialese.

giorno memoria ceriale

L’assessore alla Cultura di Borghetto Santo Spirito Mariacarla Calcaterra ricorda le parole della senatrice Liliana Segre: “Fare Memoria per tenere vivo il ricordo di tanti innocenti”. E prosegue: “Per far sì che il ricordo continui e che la conoscenza dei fatti generi rispetto e civiltà, la Biblioteca Civica ha approntato un’apposita sezione, dove si possono trovare libri, documenti e video sulla Shoah, per la consultazione ed il prestito. La sezione contiene anche testi adatti per bambini e ragazzi, per permettere anche alle nuove generazioni di conoscere la storia, affinché i ragazzi e le ragazze possano costruire un mondo senza le persecuzioni, l’indifferenza, l’ingiustizia, il dolore degli innocenti”.

La sezione Anpi di Finale LIgure vuole ricordare “quello che è stato quel periodo tramite un prezioso insegnamento dato dalle parole di Liliana Segre ‘l’indifferenza è più colpevole della violenza stessa’. Facciamo nostre queste parole e questo principio. Crediamo che incarnino perfettamente anche lo spirito della nostra associazione. Coltivare la memoria è oggi più che mai l’unico antidoto che ci può aiutare a sconfiggere un mondo ancora pieno di ingiustizie e sofferenze. Ci chiediamo sempre più spesso a cosa serve e quale dovrebbe essere il ruolo del ricordo. La memoria è necessaria per continuare a vivere in un paese democratico e civile”.

“Non solo in questa giornata dovremmo ripercorrere gli orrori del passato. Studiarli, farli nostri e portare avanti le testimonianze di chi non c’è più e ha dovuto vivere sulla propria pelle e vedere con i propri occhi le atrocità che solo l’essere umano è in grado di compiere. Proteggere e custodire le testimonianze di coloro che possono ancora raccontarle. Il 27 gennaio parteciperemo alle iniziative organizzate dall’ANPI provinciale insieme ad altre organizzazioni che si svolgeranno nella città di Savona. Inoltre ci prepariamo alla commemorazione che si terrà in data 2 febbraio per ‘L’eccidio di Pian dei Corsi’ che ci vedrà coinvolti insieme alle ANPI di Calice Ligure e Feglino”.

ANPI Finale Ligure sez. Mirco Bruzzi

A Varazze l’Anpi cittadino anche quest’anno sarà come sempre al fianco dell’Amministrazione Comunale nel commemorare il “Giorno della Memoria. “Le condizioni sanitarie dovute alla pandemia non consentono di organizzare un evento importante, condiviso con una grande partecipazione della cittadinanza come in realtà si avrebbe voluto e come abbiamo sempre realizzato. Per celebrare il Giorno della Memoria parteciperemo la mattina del 27 gennaio alle ore 11:00 in Piazza Nello Bovani, a un moneto di raccoglimento in prossimità delle pietre d’inciampo, ricordando i nostri concittadini deportati e mai più tornati dai campi di sterminio: i Fratelli Antonio e Bartolomeno Accinelli, Bernardis Agostino, Canale Livio, Cerruti Armando, Cerruti Pietro, Delfino Antonio, Isetta Giovanni, Koffler Lodovico, Leghissa Mario, Piombo Mario, Piombo Angelo, Pigozzi Luigi e Salvati Giobatta”. Nel pomeriggio alle ore 18:00, presso il Teatro Don Bosco, daremo lettura di alcune pagine del libro “Matricola 201825 – Diario di chi è tornato” scritto da Luigi Isola, cittadino Varazzino, deportato ad Auschwitz ed in altri campi di concentramento e sopravvissuto alla Marcia della Morte.

“Il Giorno della Memoria – proseguono da Anpi Varazze – non è soltanto una ricorrenza, in cui si medita sopra una delle più grandi tragedie della storia, ma è un invito, costante e stringente, all’impegno e alla vigilanza su ciò che accade oggi. Sono infatti passati settantasette anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, da cui nasce appunto la data simbolica per la celebrazione del Giorno della Memoria, eppure, nonostante il tanto tempo trascorso, l’orrore indicibile che si spalancò davanti agli occhi dei testimoni è tuttora presente davanti a noi, con il suo terribile impatto. Ci interroga e ci sgomenta ancora oggi”.

“Perché Auschwitz non è soltanto il risultato finale di un’ideologia folle e criminale e di un sistema di governo a essa ispirato. Auschwitz è il simbolo del male assoluto. Auschwitz, il più grande e più letale dei campi di sterminio – con le sue grida, il suo sangue, il suo fumo acre, i suoi pianti e la sua disperazione, la brutalità dei carnefici – è stato spesso, e comprensibilmente, definito come l’inferno sulla terra. Ma fu, di questo inferno, solo l’ultimo girone, il più brutale e perverso. Un sistema infernale che ha potuto distruggere milioni di vite umane innocenti nel cuore della civiltà europea, soltanto perché, accanto al pilastro dell’odio, era cresciuto quello dell’indifferenza. Quel male che si nasconde nei bassifondi della società, negli strati occulti dell’ideologie, negli stereotipi e nei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, appena se ne ripresentino le condizioni”, continuano.

“Una società senza diversi: ecco, in sintesi estrema, il mito fondante e l’obiettivo perseguito dai nazisti. Ma quando il benessere dei popoli o gli interessi delle maggioranze, si fanno coincidere con la negazione del diverso – dimenticando che ciascuna persona è diversa da ogni altra – la storia spalanca le porte alle più immani tragedie. Nell’ordine di Hitler, non c’era posto per la diversità, la tolleranza, l’accettazione, il dialogo. La macchina della propaganda si era messa in moto a tutti i livelli per fabbricare minacce improbabili e nemici inesistenti e dove la propaganda non bastava, arrivavano il terrore e la violenza”.

“Le persecuzioni naziste si iscrivevano in un progetto di società basato sul predominio dei popoli cosiddetti forti e puri sui popoli deboli, su un nazionalismo esasperato nemico della convivenza, sulla guerra come fonte di rigenerazione e di grandezza, su un imperialismo alimentato da delirio di onnipotenza, sulla sottomissione dell’individuo allo Stato, sulla negazione della libertà di coscienza, sulla repressione feroce di ogni forma di dissenso. Tutto quel che la nostra Costituzione, grazie alla Resistenza, ha voluto consapevolmente bandire e contrastare con il riconoscimento di eguali diritti e dignità ad ogni persona e con l’obiettivo e il metodo della cooperazione internazionale per una convivenza pacifica tra i popoli e gli Stati”.

“E’ per questo che ancora oggi, ha un significato importante ricordare, ma dobbiamo farlo cercando di mettere nel nostro modo di vivere quotidiano ciò che abbiamo imparato e fare della nostra Memoria una “Memoria Attiva“, capace di riconoscere, di ribellarsi, di reagire alle ingiustizie, e non sarà mai troppo “antico” ricordare questi tristi fatti perlomeno fino a quando ci saranno nel nostro mondo ancora discriminazioni, per il colore della pelle, per la religione professata, per le disabilità, per l’orientamento sessuale, per l’antisemitismo e fino a quando tutti gli uomini abbiano uguali diritti”, hanno concluso.

Gli alunni delle 5 dell’Alberghiero Migliorini di Finale tra pietre di inciampo e il ricordo dei lavoratori Piaggio nel giorno della memoria

In occasione della Giornata della Memoria, le classi 5c e 5d sono andati a portare dei fiori ai lavoratori della Piaggio che per aver aderito allo sciopero del 1 marzo 1944 furono deportati nei campi di sterminio di Mauthausen. Grazie alle pietre dell’inciampo, presenti nel centro storico di Finale Ligure, hanno ricordato alcuni deportanti.   

Italo e Giovanni Frattini, fratelli provenienti da una famiglia antifascista. Italo venne ucciso nel campo mentre Giovanni riuscì a tornare da sua madre a Finale. Goffredo Scacciotti  che vide la moglie per l’ultima volta a Genova, era sul treno diretto al campo. La moglie anni dopo confessò che in quel momento capì che non avrebbe più visto il suo Goffredo Enricario Carlo di 37 anni e Purgatorio Filippo di 56 che persero la vita nel campo. 

Generico gennaio 2022

L’organizzatore dello sciopero Lanfranco Filippo che morì dopo la liberazione. Antonio Arnaldi, il più giovane del gruppo, che tornò a Finale Ligure e per tutta la vita testimoniò l’orrore vissuto, soprattutto nelle scuole. I lavoratori deportati furono venticinque e di molti non abbiamo testimonianza ma sappiamo che lottarono per la fine della guerra, per ottenere cibo e per la propria libertà.

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