SolidarietÀ

Ghini (Uil): “Fuori un altro precario, ennesimo colpo basso al mondo dell’informazione, al lavoro e alla dignità”

Anche Genova, Liguria e Slc Genova esprimono solidarietà a Massimiliano Salvo, il giornalista precario di Repubblica a cui non è stato rinnovato il contratto dopo 10 anni

Mario Ghini Uil Liguria

Liguria. Contratto precario con partita iva non rinnovato, è finita così la collaborazione di Massimiliano Salvo con la redazione di Repubblica.

“Un nome nella galassia dei non garantiti, delle persone che ogni giorno si alzano, scrivono o fanno un pezzo, due, tre per la tv, per i siti, per le radio, ma che non sanno ancora per quanto potranno lavorare. Bisogna permettere al territorio di crescere anche attraverso il lavoro dei nostri talenti, con formazione, contratti decorosi e compensi adeguati. Era il mese di novembre quando Massimiliano aveva raccontato dal palco di una nostra iniziativa pubblica le difficoltà che, ogni giorno, deve affrontare un lavoratore precario dell’informazione”. Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Uil Liguria Mario Ghini.

“Niente certezze, niente mutuo ma tante illusioni. Lo avevamo ascoltato con attenzione e molti di noi si erano stupiti della condizione precaria di un giornalista che, nell’immaginario collettivo, è spesso considerato un lavoratore garantito. Eppure sappiamo che da molto tempo non è così, diverse realtà sono in crisi, lasciano a casa collaboratori, giornalisti e addetti a vario titolo. È necessario  in questo Paese siglare un patto contro la precarietà, proprio come annunciato dal nostro segretario generale PierPaolo Bombardieri. Qui dovrebbero entrare in gioco le istituzioni a tutto tondo, che non dovrebbero permettere sfruttamento e frustrazione” conclude.

Anche Genova, Liguria e Slc Genova esprimono solidarietà a Massimiliano Salvo, il giornalista precario di Repubblica a cui non è stato rinnovato il contratto dopo 10 anni per aver denunciato la propria situazione ed essersi rivolto a un giudice del lavoro.

” La situazione di Salvo è purtroppo comune a migliaia di giovani che si trovano  costretti a rinunciare ai propri diritti   pur di poter lavorare, nelle piccole aziende come nei grandi gruppi editoriali   – spiegano Fulvia Veirana, Igor Magni, Fabio Allegretti segretari generali Cgil Liguria, Cgil Genova, Slc Genova –  Un precariato spesso irreversibile e senza prospettive  ma in pochi hanno il coraggio di denunciare per paura di perdere il posto proprio come è successo al giornalista”.

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