Blocco burocratico

Donazione sangue, Avis savonese: “Nonostante il Covid registrato +1.13%, ma mancano trasfusionisti. Regione ci dia una mano”

"Il personale medico e sanitario di cui abbiamo bisogno, anche se specializzato, deve svolgere ulteriori corsi che allungano l'iter"

Avis sangue pallare savona donazione

Savona. “Nonostante la pandemia da Covid-19 ci ha indotto a sospendere 135 giornate dedicate alla donazione abbiamo registrato un +1.13% di sangue raccolto. Il problema non è la mancanza di donatori, ma di personale medico e sanitario che possa svolgere il servizio trasfusionale”.

A dirlo è l’associazione Avis savonese, contenta del risultato ottenuto, facendo un bilancio dell’anno, ma non pienamente soddisfatta “dell’iter burocratico necessario per trovare medici trasfusionisti. Per prestare servizio infatti occorre aver seguito numerosi corsi molto impegnativi, anche se si possiede già una preparazione solida nel campo – spiegano dall’associazione -. E’ necessario che la legge ci venga incontro. Nelle nostre sedi sparse sul territorio savonese abbiamo avuto molti donatori anche in periodo di pandemia, ma la mancanza di medici e personale sanitario affatica la nostra attività. Occorre che si metta a disposizione delle associazioni come la nostra il personale necessario. Auspichiamo un’attenzione della Regione Liguria su questo fronte”.

A confermare il “blocco” burocratico anche “l’attesa di un accreditamento da parte di A.Li.Sa per l’utilizzo di alcune automoteche che l’Avis regionale ha acquistato, una l’abbiamo anche per la provincia di Savona, ma potrà entrare in funzione solo con il lasciapassare”.

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