Savona. Le vaccinazioni della fascia 5-11 anni in provincia di Savona sono intorno al 15%. Il dato, reso noto dalla Asl 2, è riferito all’andamento della campagna vaccinale al 24 gennaio 2022.
E’ un dato abbastanza in linea con la media regionale e nazionale, dimostrando ancora il basso numero di somministrazioni per i più piccoli nonostante le campagne informative avviate per sostenere il piano vaccinale in atto e aiutare a contenere i contagi nelle scuole, soggette ad un aumento esponenziale di positività e relative quarantene nelle ultime settimane.
Secondo l’ultimo report sono 22.967 le prenotazioni effettuate per la prima dose a partire dal 13 dicembre 2021 e 16.279 le vaccinazioni con prima dose effettuate, a partire dal 16 dicembre su una platea di 78.000 ragazzi dai 5 agli 11 anni residenti nel territorio ligure.
Anche il governatore e assessore regionale alla sanità Giovanni Toti ha ribadito ancora la necessità di “un’accelerazione dei vaccini nella fascia tra i 5 e gli 11 anni”, auspicando un trend in crescita come avvenuto per gli under 12 e per la fascia 11-14 anni.
L’ospedale pediatrico Gaslini sarà in grado di effettuare circa 1.200 vaccini a settimana, così come in tutte le Asl liguri non si registrano tempi di attesa per le somministrazioni. Anche nella Asl 2 savonese il piano prosegue, con riferimento ai più piccoli e alla necessità di mettere in sicurezza sanitaria i bambini, tutelando l’ambito scolastico falcidiato dal picco della quarta ondata.
“E’ chiaro che l’obiettivo è un incremento delle somministrazioni, ragionando e operando in sinergia con tutti i soggetti interessati” sottolinea l’azienda sanitaria savonese.
Intanto, come in altre regioni italiane e con l’approvazione dell’Associazione Nazionale Presidi, partiranno anche in Liguria i vaccini anti-Covid nelle scuole: dal 31 gennaio, in collaborazione con lo stesso Ufficio Scolastico Regionale, nell’entroterra genovese è previsto il via al progetto pilota che potrebbe essere esteso in tutto il territorio ligure, risorse e organizzazione permettendo, in quanto il complessivo contesto sanitario-procedurale legato all’attuale fase pandemica è già intricato, con una notevole mole di lavoro per le stesse Asl.
L’intento rimane quello di aumentare l’adesione delle famiglie e spingere alle vaccinazioni.
Secondo il team sanitario regionale, infatti, “i numeri non sono ancora soddisfacenti”, rispetto a quanto le autorità sanitarie auspicavano dalla partenza delle somministrazioni dedicate all’età pediatrica.