Liguria. Conteggio dei casi positivi, le Regioni propongono al governo di modificare il metodo di gestione “matematica” della pandemia. Il primo a farlo è il presidente Giovanni Toti, seguito a ruota da quello della Lombardia e presto anche dai governatori di Veneto e Piemonte che chiedono di trovare un modo diverso, più aderente alla realtà, per calcolare i positivi da covid e il loro effetto sulla sanità.
“Pandemia burocratica! Questo è diventato il covid – dice Toti – dopo un’intera giornata di lavoro con medici, farmacisti, dirigenti sanitari per cercare di dare risposte ai cittadini in balìa di regole complicate e in continuo cambiamento su isolamento, certificati e quarantena, sono sempre più convinto che così non si possa più andare avanti”.
La prima richiesta riguarda il numero di tamponi. “Il Governo decida al più presto di tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati ma dalle carte e dai tamponi. Solo oggi in Liguria ne abbiamo fatti 47mila, il sistema non può più reggere questo tamponificio, nonostante il grande sforzo di tutti”.
Come noto la Liguria, come altre regioni, ha deciso di accettare come documento della positività anche i tamponi antigenici (oltre ai molecolari). L’effetto della misura, scattata lunedì con una retroattività di 20 giorni, è stato immediato e basta osservare i dati regionali di ieri per capirlo: 9.267 nuovi positivi in un solo giorno, una cifra tre o quattro volte superiore alla media dei giorni precedenti, con 46.996 tamponi processati e un tasso di positività che sfiora il 20%. Non solo: in una settimana i liguri positivi e isolati sono passati da 25mila a 44mila, quasi il doppio.
E’ vero che con il ricorso all’antigenico si possono avere attestazioni di positività o guarigione in modo più rapido ma è vero che questo crea un uso più diffuso del tampone anche da parte dai tanti nuovi contatti di caso, un meccanismo dall’andamento esponenziale che potrebbe teoricamente portare la Liguria a dover processare molto presto oltre 100mila tamponi al giorno.
Ieri era stato anche Matteo Bassetti, il direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino, a dire che il report serale con i numeri è ormai inutile: “Non dice nulla e non serve a nulla se non mettere ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a farlo. Che senso ha dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo? Bisogna specificare se sono sintomatici, asintomatici, sono ricoverati, stanno a casa. Sono numeri che ci fanno fare brutta figura col resto del mondo, se continuiamo così finiremo con l’andare in lockdown di tipo psicologico e sociale”.
Mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, anche lui ligure, ha parlato con il ministro Roberto Speranza proprio per riportare l’attenzione del governo e della cabina di regia su ospedalizzazioni e terapie intensive e non sul numero di positivi e sull’incidenza in generale.