Commemorazione

Costa Concordia, Toti: “Non dimentichiamo lo straordinario impegno dei soccorritori e la grande solidarietà degli abitanti dell’isola”

Vaccarezza: "Dieci anni fa, alle 21:45 del 13 Gennaio 2012, una crociera si trasforma in tragedia"

costa concordia

Liguria. “Le immagini della Costa Concordia sono ancora scolpite nelle nostre menti. A dieci anni dal naufragio all’Isola del Giglio, l’Italia non dimentica le 32 vittime e le oltre 100 persone che rimasero ferite”. Lo dice il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, commemorando la tragedia.

“Non dimentichiamo – continua Toti – lo straordinario impegno dei soccorritori per salvare quante più vite possibili e la grande solidarietà degli abitanti dell’isola, in una tragedia che ha lasciato un segno indelebile in tutto il Paese”.

“Nell’immane disastro non si può comunque non ricordare – conclude il presidente di Regione Liguria – che il porto di Genova, attraverso i suoi cantieri, ha dimostrato di saper gestire un’emergenza mai vissuta in precedenza. Infatti quanto avvenuto in seguito sul piano ingegneristico, di recupero del relitto e di ripristino ambientale, ha fatto scuola a livello internazionale dimostrando a tutto il mondo la grande capacità delle nostre lavorazioni navali. Quell’evento ha fortemente colpito il settore crocieristico che però ha saputo, successivamente, recuperare le quote di mercato e rinnovarsi nella direzione di una sempre maggiore sicurezza e tutela ambientale”.

“Dieci anni fa, alle 21:45 del 13 Gennaio 2012 una crociera si trasforma in tragedia, – il ricordo di Angelo Vaccarezza. – La Costa Concordia, partita da Civitavecchia alle 18:57, all’altezza del promontorio dell’Argentario abbandona la rotta per Savona e punta verso l’Isola del Giglio.  Il suo comandante, Francesco Schettino, vuole fare ‘l’inchino’ davanti alle case di Giglio Porto. Per inchino, si intende anche quella manovra utilizzata per portare la nave più vicina possibile alla costa, in modo da salutare chi si trova sulla terraferma. Non è una consuetudine, ma in certe occasioni la si faceva. È l’inizio della fine, la drammatica storia di quanto accadde quella notte, di quante vite furono spezzate, la conosce il mondo intero”.

“Quella che invece non tutti conoscono è la storia di Giuseppe Girolamo, ed io ve la voglio raccontare, – ha proseguito. – Giuseppe si trovava a bordo della nave come musicista. Sul ponte della Concordia, in quella notte di dieci anni fa, era anche lui in coda per salire sulla scialuppa, spaventato forse più degli altri: lui infatti, non sapeva nuotare. Eppure Giuseppe non esitò un attimo quando vide arrivare una donna con i suoi due bambini e il marito. ‘Prego, prego’, disse, cedendo il suo posto sulla passerella che portava alla scialuppa di salvataggio”.

“La famiglia si salvò. Il corpo del ragazzo fu ritrovato due mesi dopo quella tragica sera. Questa è la storia di un ragazzo semplice, partito dalla sua Puglia, che era felice di vivere, di aver fatto del suo lavoro una passione.La storia di un eroe”, ha concluso.

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