"inaccettabile"

Albenga, denuncia di Ciangherotti (FI): “I malati non vanno in ospedale perché si pagano visite e analisi”

Il consigliere ha trascorso un’intera mattinata nelle sale d’attesa del Santa Maria per raccogliere le proteste dei cittadini utenti

ospedale di albenga

Albenga. “Come cittadino, prima ancora che come politico e amministratore, continuo a rimanere allibito e amareggiato da come il presidente della Regione Giovanni Toti (che ricordo, ha tenuto per sé la delega alla Sanità) e, a questo punto mi trovo nella situazione di doverlo dire, il suo scudiero Brunello Brunetto stanno trattando Albenga, il suo Ospedale, il nostro Santa Maria di Misericordia, e, soprattutto, gli abitanti della Riviera. Nonostante Toti sbandieri e prometta la riapertura del Pronto Soccorso (quanto meno un Punto di primo intervento), la situazione attuale è drammatica”.

Ad affermarlo è il consigliere di Forza Italia di Albenga Eraldo Ciangherotti che ieri ha trascorso un’intera mattinata nelle sale d’attesa del Santa Maria di Misericordia per raccogliere le proteste dei cittadini utenti.

“Sono stato nelle ultime ore seduto all’uscita del reparto adibito a ambulatorio medico, – ha proseguito. – A quanto mi risulta, i pazienti che arrivano alla visita medica dell’ambulatorio di bassa intensità sono all’incirca una quarantina, stando larghi, alla settimana. Il perché è semplice, ognuno di loro paga visita medica, prestazioni radiologiche ed analisi del sangue se non è esente. Roba che costa alle casse pubbliche circa 50 mila euro al mese di gestione e di cui va fiero soltanto il sindaco di Albenga, medico di base che ha applaudito il declassamento del nostro Ppi di Albenga a favore dei medici mutualisti oggi impiegati nell’ambulatorio ‘cerotti’”.

“Proprio su questo argomento, questa mattina una mia paziente ed amica mi ha raccontato questa sua esperienza vissuta nei giorni scorsi: ‘Mi sveglio, svengo appena in piedi. Mi riprendo, fortissimo male alla testa, insopportabile, non mi reggo sulle gambe. Il mio stato e la paura dei miei non permettono certo di recarmi a Pietra Ligure, non vogliono chiamare l’ambulanza perché col Covid sarei stata sola da subito etc. Ad Albenga mi accolgono, mi fanno una tac con urgenza, sono gentili e scrupolosi. Per fortuna sono a casa, vengo dimessa con una serie di accertamenti da fare e con un bel ordine di pagamento. Ora… posso pagare, grazie al cielo posso ancora permettermelo, è andato tutto bene, ma se fosse stata una emorragia cerebrale come da subito temeva il medico… insomma Pietra Ligure non è proprio dietro l’angolo”.

“L’ospedale Santa Misericordia di Albenga, come il San Paolo di Savona, sono stati classificati Covid: Albenga totalmente, Savona misto. Quindi il paziente con sintomi come febbre, diarrea, tracheite e via dicendo, si reca in pronto soccorso a Savona, così come dovrebbe farlo anche ad Albenga. L’ambulatorio di bassa intensità, ex PPI, è dotato di spazi idonei per accettare tali pazienti, ben divisi dagli spazi per pazienti non Covid. Il medico, nel caso il paziente sia sintomatico, si barda con i dispositivi adeguati e lo visita. Tutti gli esami richiesti seguono un percorso cosiddetto ‘rosso’ ben delineato dalla direzione medica. Essendo un ospedale di ultima generazione ha i percorsi e gli ambulatori ben divisi. Ad Albenga non c’è mai stata finora nessuna infezione  da Covid per il personale sanitario. Infezioni, invece, registrate al Santa Corona. Proprio per questo motivo, al Santa Corona dovrebbero arrivare in pronto soccorso solo pazienti con traumi o con patologie internistiche, giusto per evitare inutili infezioni”, ha concluso Ciangherotti.

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