Savona. Dopo un’estate molto positiva e un autunno segnato da margini di crescita, si prospettano di nuovo tempi duri per gli albergatori savonesi. Le prenotazioni per Natale e Capodanno non decollano e le aspettative sono tutt’altro che floride. E se è vero la nostra regione non si è mai affermata come meta di turismo invernale, quest’anno il bilancio appare influenzato in negativo dalla pandemia e quindi peggiore rispetto ai livelli che si registravano abitualmente prima del Covid.
“Ad ora siamo in una situazione di oggettiva crisi – commentano Andrea Valle, presidente provinciale di Federalberghi, e l’Unione Provinciale Albergatori (UPA) -. Tuttavia, nonostante le prospettive su arrivi e presenze non siano rosee, auspichiamo nel turismo di prossimità per avere soggiorni in riviera a cavallo di San Silvestro e nel ponte dell’Epifania: in questo caso, come sappiamo, le richieste arriveranno in forma last minute, pur nelle attuali criticità e incertezze legate alla pandemia”.
Rispetto allo scorso anno, a pesare potrebbe essere anche la riapertura degli impianti sciistici, metà opzionata dai possibili vacanzieri di queste festività natalizie.
Resta, inoltre, il dato sulla ricettività complessiva delle strutture nel savonese: secondo le stime oltre il 50% degli alberghi disponibili sarà chiuso.
“Sicuramente gioca un ruolo il Covid, così come le norme sul green pass rafforzato e col tampone obbligatorio per entrare in Italia le presenze dall’estero saranno ridotte all’osso, oltre al clima di incertezza generale che potrebbe stoppare flussi turistici, fermo restando che la zona gialla e le nuove regole non cambiano di molto l’operatività delle nostre strutture” sottolineano gli albergatori savonesi.
Quindi, il 2021 si chiuderà con bilanci negativi per molti alberghi e sotto l’Albero appariranno più ombre che luci.
Perplessità anche sul poter recuperare terreno in primavera, confidando anche che il virus riabbassi la testa con l’arrivo della bella stagione: “C’è forte preoccupazione nella categoria e nel settore alberghiero anche per i primi mesi del 2022, sia per le ripercussioni gestionali sulle strutture, quanto sul fatto che la quarta ondata determini altri effetti economici che potrebbero limitare viaggi e spostamenti futuri, senza contare gli imprevisti sanitari legati al Covid e alle varianti”.
Ecco il nuovo messaggio rivolto alle istituzioni: “Considerando l’andamento di queste vacanze natalizie, non possiamo non tornare sulla questione centrale degli aiuti, sostegni e incentivi indispensabili agli alberghi e alla nostra ricettività: fino ad ora, rispetto ad altri, abbiamo visto davvero pochino…”.
“Infine, è auspicabile da parte delle amministrazioni comunali procedere a nuove agevolazioni rispetto alle imposte locali che continuano a gravare sulla categoria, con la richiesta di una rimodulazione dei pagamenti quando gli alberghi saranno aperti e a regime, altrimenti assisteremo ad una grave moria di strutture nella nostra provincia” concludono Federalberghi e Upa.