Vicini alla francia

Ordinanza tampone per i vaccinati che entrano in Italia, Toti: “Misura giusta, meglio essere prudenti”

L'assessore Berrino di altro parere: "È una follia che danneggia il turismo, l'ordinanza va ritirata". Ma il governatore: "Danni maggiori se la pandemia non si ferma"

Giovanni Toti

Liguria. “Giusto il tampone per i vaccinati che entrano in Italia dall’estero”. Il governatore ligure Giovanni Toti si schiera a favore della contestata ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza in vigore da oggi. La presa di posizione è stata dettata anche dalla vicinanza che la Liguria ha con la Francia a ponente.

Si tratta di una misura che l’Unione Europea ha chiesto di “giustificare” visto che una stretta del genere nonostante il meccanismo del green pass rischierebbe di “minare la fiducia delle persone su condizioni uguali ovunque”, dice il commissario Vera Jourova.

“Il momento è complesso – ha commentato Toti -. Siamo circondati da realtà che sono assai più in difficoltà di noi. Più volte abbiamo pagato qualche imprudenza di troppo: basti ricordare all’inizio di questa pandemia i voli dalla Cina bloccati, poi sbloccati, poi dirottati su altri aeroporti. È chiaro che in questo momento l’adozione da parte del Governo di criteri di massima prudenza vista la situazione europea mi sembra abbastanza giustificata“.

Di ben altro avviso l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino:  “Le nuove regole sono intempestive e fanno sorgere tanti dubbi circa la loro efficacia. L’obbligo per i vaccinati di sottoporsi a test antigenico nelle 24 ore precedenti all’ingresso, oppure molecolare nelle 48 ore precedenti, è una scelta folle che danneggia gli interessi nazionali e di tutto il comparto turistico“.

Secondo l’assessore di Fratelli d’Italia, “in una terra come la Liguria al confine con la Francia dove gli scambi sia di turisti sia di lavoratori transfrontalieri sono pressoché giornalieri, questa situazione è assurda e irragionevole. Un provvedimento che danneggia pesantemente il turismo italiano in un periodo importante come le festività natalizie. Rischiamo che i molti turisti che avevano scelto di trascorrere le vacanze nel nostro Paese preferiscano altre mete a discapito dei nostri operatori. Questa ordinanza va ritirata”.

Ma Toti non vuole sentire regioni: “Credo che possa danneggiare il turismo soprattutto il permanere, propagarsi e continuare di questa pandemia. Prima chiudiamo i conti con il Covid e prima il turismo ripartirà davvero. Fortunatamente è vero che siamo nelle vacanze di Natale ma è vero anche che non è la stagione d’elezione del turismo in Liguria. Io spero che la partita sia chiusa prima dei grandi ponti estivi, che sarebbe il secondo anno consecutivo che viviamo con grande difficoltà. L’anno scorso abbiamo riaperto il Paese con tutte le limitazioni il 26 aprile dopo un lungo negoziato col Governo. In questo momento francamente mi sento di dire che se siamo prudenti è meglio. Se prendiamo una precauzione in più non me ne faccio una croce”.

Secondo il governatore ligure, anzi, si tratta di un provvedimento che gioverà alla sicurezza della Liguria: “Il dipartimento della Provence-Côte d’Azur al confine con la nostra provincia di Imperia ha 700 casi di contagio ogni 100mila abitanti alla settimana. E la provincia di Imperia sta trascinando la crescita del Covid in tutta la Liguria”.

Ma non si era detto che green pass e vaccini erano strumenti di ripartenza? “In tutta franchezza mi sembra che sia un provvedimento aggiuntivo. Se oggi non avessimo il super green pass voi non sareste qui a farmi domande – ha concluso rivolgendosi ai cronisti a margine di una conferenza stampa – non ci sarebbe il mercatino di piazza De Ferrari, i ristoranti non sarebbero fortunatamente pieni la sera per gli auguri di Natale. Da questo punto di vista credo che le politiche sanitarie dell’Italia per una volta ci debbano far sentire orgogliosi”.

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