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Studenti e specializzandi negli ospedali savonesi, Brunetto: “Clinicizzazione dei reparti strada maestra contro carenze di organico”

Rianimazione e pediatria-ginecologia le strutture prioritarie per il progetto

Medico Stetoscopio Dottore

Savona. Potrebbero essere gli “accordi” con le altre Aziende Sanitarie e strutture ospedaliere liguri e, soprattutto, quello con l’Università di Genova alcuni degli strumenti più importanti a disposizione dell’Asl2 savonese per “ovviare” ai problemi di organico che, specie per quanto riguarda specializzazioni, da ormai troppo tempo caratterizzano il servizio sanitario della nostra provincia.

Come comunicato nei giorni scorsi dalla stessa Asl2, a marzo di quest’anno è stata rinnovata la convenzione triennale con l’Università degli Studi di Genova per lo svolgimento delle attività di formazione delle scuole di specializzazione dell’area sanitaria che prevede ad oggi ben 17 specialità accreditate. Recentemente sono state accreditate per l’anno accademico 2021/2022 anche le strutture di malattie infettive dell’ospedale San Paolo di Savona e di Albenga.

La convenzione prevede (al fine di perfezionare la formazione) che la scuola di specializzazione si avvalga di ulteriori strutture extra rete. A questo scopo, in accordo con i direttori delle relative scuole di specializzazione dell’Università di Genova, sono state deliberati ulteriori percorsi, consentendo a nuovi medici specializzandi di prestare la loro attività nelle strutture aziendali. In particolare, sono state avviate in questi ultimi due mesi sette convenzioni individuali di cui una per la specializzazione in radiodiagnostica e sei per la specializzazione di anestesia-rianimazione per medici assegnati ai due presidi ospedalieri di Savona e Pietra Ligure.

Come sottolineato dal presidente di Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti: “L’inserimento di giovani futuri anestesisti-rianimatori nei nostri reparti di anestesia e rianimazione assume notevole importanza in considerazione del numero sempre più ridotto di neo specializzandi in quest’area e delle purtroppo note difficoltà riscontrate nel reperire medici formati, nonostante i numerosi concorsi banditi dalle aziende sanitarie. Durante l’emergenza sanitaria questo problema si è manifestato a livello nazionale. Per questo abbiamo da tempo un dialogo costante e proficuo con l’Università degli Studi di Genova, che ringraziamo per la disponibilità e l’attenzione dimostrate”.

Proprio l’anestesia-rianimazione rappresenta, ad oggi, una delle specialità mediche più in “crisi di vocazioni”. Lo sa bene l’ex primario del reparto di rianimazione del San Paolo ed oggi presidente della seconda commissione sanità che giusto qualche mese fa (era aprile) specificata che “attualmente nella sola Asl2 savonese manchino oltre 15 anestesisti-rianimatori”.

“Grazie ad un accordo tra l’Asl2 savonese, il San Martino e l’Università di Genova e ad un secondo protocollo tra la stessa Asl2 e il San Martino – afferma oggi Brunetto – il lavoro per la clinicizzazione [cioè la trasformazione di un ospedale o di un reparto ospedaliero in una clinica di tipo universitario, n.d.R.] della struttura complessa della nostra Azienda Sanitaria prosegue e si sta avviando alla conclusione. Ne sono la prova i sei specializzandi che, grazie proprio a questa sinergia, presto inizieranno a prestare servizio negli ospedali savonesi. Per questo risultato mi sento di ringraziare il magnifico rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, il direttore generale dell’Asl2 Marco Damonte Prioli e il Dg del Policlinico San Martino Salvatore Giuffrida”.

E proprio questo genere di accordi, come detto, potrebbe permettere di aggirare gli ostacoli creati dalle carenze di personale: “Il presidente Toti – ricorda Brunetto – ha confermato non più tardi di qualche settimana fa che il punto nascite di Pietra Ligure riaprirà nei prossimi mesi, non appena saranno disponibili i ginecologici necessari a garantire la funzionalità della struttura. In quest’ottica, è già attivo un accordo con il Gaslini, il quale  prevede l’impiego di medici strutturati dell’istituto genovese in attività di pronto soccorso pediatrico in Asl2. Un altro accordo prevede l’impiego, con specifico contratto di assunzione, di dottorandi in pediatria, cioè giovani medici che stanno seguendo un dottorato di ricerca ma non sono ancora medici strutturati”.

“Confidiamo di proseguire su questo percorso, che da un lato permette ai giovani medici di iniziare rapidamente il proprio ‘sul campo’ e quindi di perfezionare la loro formazione e, dall’altro, alla nostra Asl2 di ridurre i tempi per avere a propria disposizione professionisti capaci e ovviare così alle carenze di organico, che non sono solo un problema locale, ma un fenomeno che riguarda tutto il nostro sistema sanitario”, conclude Brunetto.

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