Risposta

Spese per la comunicazione, la Lista Toti replica a Sansa: “Per lui la valorizzazione del territorio conta zero”

"Sansa ha la innata capacità di reiterare gli stessi concetti con la stessa sterile finalità di sempre: ottenere visibilità denigrando il lavoro di questa giunta regionale

Regione Liguria palazzo regione

Liguria. “Ormai la vena polemica, sempre tristemente fuori luogo, del consigliere di minoranza Ferruccio Sansa, non stupisce neanche più. Di sicuro, però, non può lasciarci indifferenti la sua innata capacità di continuare a reiterare gli stessi concetti, con la stessa sterile finalità di sempre: ottenere visibilità denigrando il lavoro di questa giunta regionale”. Così il gruppo in consiglio regionale della Lista Toti Liguria replica agli attacchi dei consiglieri del Pd rispetto alle spese per la comunicazione sostenute da Regione Liguria.

“Non pago delle ultime uscite a vuoto, Sansa, continua a portare avanti la sua linea attaccando il presidente Giovanni Toti e la scelta di Regione Liguria di sponsorizzare le tre squadre di calcio professionistiche liguri, che adesso portano sulla maglia il logo ‘La mia Liguria’. Quello che il capo dell’opposizione in Regione fa fatica a capire, o forse finge di non capire, è che il calcio rappresenta un veicolo promozionale straordinario e la cifra spesa per sostenere e supportare le nostre squadre regionali (ma per Sansa è davvero un fatto da condannare?) è infinitamente inferiore a quella che la giunta Burlando impiegò per portare a Genova il Giro d’Italia”.

“Per il candidato presidente meno votato della storia abbiamo capito che la valorizzazione del territorio conta zero e potrebbe anche fare a meno di ripeterlo a ogni sua uscita pubblica. – dicono i consiglieri regionali della Lista Toti Liguria – Un’altra ‘cortesia’ che gli chiediamo è quella di ripulire il suo linguaggio. Termini come ‘marchettopoli’ o ‘sultanato del Totistan’ sono buoni per le prese in giro fra bambini delle scuole elementari; fare opposizione è un diritto che garantisce giustamente gli equilibri della democrazia, ma da un consigliere regionale di minoranza, lautamente pagato dai cittadini liguri, ci si aspetterebbe un livello ben più alto sotto ogni profilo”.

“Infine, dopo aver sostenuto che le sponsorizzazioni alle squadre di calcio serviranno alla Regione per comprarsi i tifosi (sembra una tesi strampalata e insostenibile, sì, ma è stato sostenuto…) il buon Ferruccio si erge a strenuo difensore della libertà di stampa perché secondo lui le spese per la pubblicità istituzionale, che ogni regione italiana ha il diritto di sostenere e amministrare come meglio crede, non sono altro che ‘bieca propaganda’. Per rispondere a questa illazione priva di fondamento ci vuole poco, basta semplicemente sottolineare che l’attacco proviene da un giornalista (anche se ora fa il consigliere regionale) che può ‘vantare’ parecchi anni di militanza all’interno de ‘Il Fatto Quotidiano’, non propriamente la testata più imparziale del panorama informativo del nostro Paese. Si potrebbe anche continuare, volendo, ma preferiamo chiuderla qui, affrettandoci a rassicurare il buon Ferruccio: per la stesura di questo testo nessun giornalista è stato maltrattato. Lui, piuttosto, pensi a fare il consigliere al meglio delle sue possibilità, a meno che il meglio non sia questo, nel qual caso non avremmo davvero altro da aggiungere”.

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