Brutta storia

Serie C, l’ex Savona Ninni Corda nei guai: accusa pesante da parte del presidente del Seregno, società nel caos

L’ex tecnico degli Striscioni, secondo il numero uno del club lombardo, sarebbe il mandante di violenze e minacce ai danni dei tesserati della società azzurra

Ninni Corda

Seregno. Quello che starebbe accadendo a Seregno ha degli aspetti inquietanti e, se confermato, è destinato a sconvolgere la Serie C. Minacce di morte, insulti, violenze fisiche e addirittura un pugile inviato al campo per intimorire i giocatori: è questo quanto denunciato dal portiere del Seregno, calciatore emotivamente coinvolto a causa della promessa da parte di ignoti di non rivedere più il figlio piccolo.

Un qualcosa dunque appunto di sconcertante che ha scioccato non soltanto un intero club, ma come immaginabile tutto il sistema calcio. Secondo l’accusa del presidente della società azzurra Davide Erba, il presunto mandante sarebbe l’ex direttore generale Ninni Corda (già noto per alcune infrazioni del codice sportivo).

L’ex tecnico del Savona era stato sollevato dal proprio incarico lo scorso 18 novembre: “Quando ho capito che stavano succedendo queste cose, ho provveduto a licenziarlo, ora capisco perché ci sono stati 250mila tesserati in meno nel calcio nell’ultimo anno, è diventato un ambiente dal quale stare lontani e io sono stufo”. Queste le dichiarazioni del numero uno del Seregno, il quale ha poi aggiunto che il tutto sarebbe stato creato “per far vedere che hanno il controllo”. Successivamente sono anche arrivati i ringraziamenti al presidente della Lega Serie C Francesco Ghirelli per la presa di posizione e la solidarietà espressa.

Corda ha replicato definendo le accuse alla sua persona come “false e prive di fondamento”, ma in attesa delle indagini da parte degli inquirenti una cosa è certa: l’ennesimo scandalo ha ormai investito il calcio italiano, il tutto con il Seregno come sfortunato protagonista.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.