Manca poco

Scuola e vaccino obbligatorio: in Liguria 2.400 tra docenti, tecnici e collaboratori a rischio sospensione

I dati Alisa: il 93% ha eseguito almeno la prima dose di vaccino. L'associazione dei presidi: "Molti chiederanno aspettativa o malattia, invitiamo l'ordine dei medici a controllare"

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Liguria. Secondo quando ricostruito da Alisa in base all’incrocio tra l’anagrafe sanitaria e gli elenchi del ministero dell’Istruzione, è pari al 93% la quota di personale scolastico residente in Liguria che ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid. La valutazione che restituisce una platea stimata di circa 35mila lavoratori. In seguito a quest’analisi risulterebbero quindi oltre 2.400 tra docenti, tecnici e collaboratori attualmente scoperti in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale a partire dal 15 dicembre.

Una situazione che preoccupa anzitutto i presidi, individuati dal Governo come punto di riferimento per accertare le inadempienze. I dirigenti scolastici dovranno attingere a una piattaforma online messa a disposizione del ministero, un sistema simile a quello usato finora per il controllo del green pass, con la differenza che sarà inevitabile acquisire un’informazione normalmente sottoposta a tutela della privacy qual è lo stato vaccinale dei lavoratori.

Se dalla verifica un dipendente non risultasse né vaccinato né prenotato per il vaccino, il preside lo inviterà a presentare entro 5 giorni la documentazione mancante o il certificato medico per l’esenzione. Chi non si adeguerà verrà immediatamente sospeso senza stipendio ma anche senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto. I presidi che non vigileranno sul rispetto dell’obbligo andranno incontro a multe da 400 a mille euro per omesso controllo.

Di sicuro non basterà più un tampone ogni due giorni per presentarsi al lavoro, com’è stato negli ultimi due mesi e mezzo: una “via di fuga”, quella offerta dal green pass, che finora aveva contenuto nell’ordine delle decine i provvedimenti di sospensione. “Stiamo lavorando per analizzare le criticità di questa situazione – si limita a riferire Angelo Capizzi, presidente genovese dell’Associazione nazionale presidi -. Al momento abbiamo molti insegnanti che stanno chiedendo l’aspettativa, altri si metteranno in malattia. Invitiamo l’ordine dei medici a controllare che non ci siano abusi. Per ora non possiamo e non dobbiamo sapere chi è vaccinato e chi non lo è, aspettiamo ancora la circolare applicativa da parte del ministero. Di certo ci sarà un conflitto col garante della privacy, ma crediamo che prevarrà la gerarchia delle fonti”.

In ogni caso, chi al 15 dicembre avrà eseguito almeno la prima dose di vaccino non avrà nulla da temere: l’obbligo comprende in effetti anche la somministrazione della terza dose, ma i termini di scadenza individuati dal decreto sono esattamente quelli del green pass, perciò è sufficiente prendere appuntamento entro 9 mesi dal completamento del ciclo. La corsia preferenziale senza prenotazione aperta anche in Liguria per il personale sottoposto a obbligo vaccinale – e raccomandata comunque da una circolare del commissario straordinario Figliuolo – dovrebbe garantire tempi più rapidi rispetto ai normali canali regionali che ad oggi prevedono liste d’attesa lunghe un mese.

Perplessità anche da parte dei sindacati. “Prendo atto delle misure decise dal Governo, i casi di contagio pare stiano risalendo. Auspico solo che serva davvero, visto che comunque le persone si contagiano anche con due vaccini – commenta Monica Capra, segretaria generale della Cisl Scuola Liguria -. Temiamo che l’impatto sui posti di lavoro possa essere importante”. “Per arrivare a quest’obbligo penso che non fosse vero che le scuole sono un luogo sicuro, come ci è sempre stato detto – aggiunge Ferdinando Agostino, segretario ligure della Uil Scuola – ma a questo punto, corretta o no, è una decisione che va rispettata”.

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