Liguria. C’erano anche insegnanti e personale Ata degli istituti savonesi allo sciopero generale della scuola, indetto da Cgil e Uil, Snals e Gilda, che questa mattina si è “concretizzato” con un presidio sotto la Prefettura di Genova.
I dati esatti saranno disponibili sono a fine giornata, ma secondo i sindacati c’è stata una “alta adesione che ha portato alla chiusura degli istituti compresivi di Savona, Sassello, Borghetto, Varazze e alcune superiori”.
‘La scuola si ribella’ è il titolo della mobilitazione perché “la pandemia non ha insegnato niente e problemi della scuola rimangono gli stessi visto che sono anni che chiediamo il distanziamento, il superamento delle classi pollaio e la stabilizzazione degli organici”, dice Ferdinando Agostino, segretario generale Uil scuola Liguria.
Quindi più risorse, la proroga dei contratti Covid per il personale Ata in scadenza il prossimo 31 dicembre, la stabilizzazione dei precari, la riduzione del numero di allievi per classe e un presidio sanitario permanente.
“Sei mesi fa avevamo firmato il patto per la scuola con cui era stato stabilito lo stanziamento delle risorse necessarie per la riduzione del numero di alunni per classe, per estendere i vincoli sui trasferimenti per il personale docente ed educativo neo assunto in ruolo e la stabilizzazione dei precari, nonché per la creazione dei presidi sanitari utili a fronteggiare le difficoltà, ma questo non è mai avvenuto” ricorda Claudio Croci, segretario generale Flc Cgil Liguria.
“La scuola, soprattutto nella difficile fase che stiamo attraversando e dopo gli interminabili mesi di didattica a distanza non può essere considerata ancora un peso, una spesa da contenere”.
“La scuola fra l’altro, in particolare quella dell’obbligo, ha sempre funzionato durante la pandemia con grade dedizione e questa dedizione è stata ripagata ai docenti con un incremento di 12 euro al mese su un contratto scaduto da tre anni rispetto agli 87 che avevamo chiesto”.
“In particolare degli 87 euro medi mensili lordi di aumento per il rinnovo di un contratto nazionale, scaduto da tre anni, su cui ci si aspettava un incremento significativo per i docenti si prevedono solo 12 euro mensili in più” aggiunge Croci.
“Con il Patto per la Scuola era stato stabilito lo stanziamento delle risorse necessarie per la riduzione del numero di alunni per classe, per estendere i vincoli sui trasferimenti per il personale docente ed educativo neo assunto in ruolo e la stabilizzazione dei precari, nonché per la creazione dei presidi sanitari utili a fronteggiare le difficoltà, ma questo non è mai avvenuto” rincara l’esponente della Cgil.
“Per queste ragioni oggi il mondo della scuola si è mobilitato in maniera capillare e tante delle nostre rivendicazioni si sentiranno anche in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per giovedì 16 dicembre – commentano ancora Claudio Croci, segretario generale Flc Cgil Liguria, e Ferdinando Agostino, segretario generale Uilscuola Liguria – Le lavoratrici ed i lavoratori di AFAM, Università, ricerca, scuola non statale e formazione personale potranno infatti prendere parte allo sciopero di giovedì per ribadire che nessuno si tirerà indietro in questa battaglia per il futuro nostro e del Paese”.
Intanto “lo stanziamento di 300 milioni di euro da parte del Ministero dell’Istruzione permetterà di prorogare soltanto i contratti Covid per il personale docente mentre non abbiamo nessuna certezza rispetto al personale Ata dove in Liguria ci sono 1.100 contratti in scadenza a fine mese – dice ancora Agostino – fra l’altro il personale Ata è quello più coinvolto nella pulizia e nell’igienizzazione dei locali della scuola e se questi contratti che scadono a fine dicembre non verranno rinnovati la ripartenza delle scuole a gennaio sarà un bel problema”.