Mobilitazione

Sciopero generale del 16 dicembre, Pasa: “La giustizia la base per riformare il Paese”

Dallo sciopero è esonerato il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA

andrea pasa

Liguria. “Insieme per la giustizia” è il “titolo” dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per la giornata di giovedì 16 dicembre con l’obiettivo di “riformare il paese” e assicurare alla manovra quel che “le manca e cioè equità, progressività, solidarietà”.

Dallo sciopero è esonerato il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica
“Per la politica (tutta, da destra a sinistra) la risposta non può essere di inquietarsi per lo sciopero generale, ma di ascoltarne le ragioni e raccoglierne le istanze per tradurle in programmi e atti politici e di governo – afferma il segretario generale di Cgil Savona Andrea Pasa – Il dovere è di ascoltare i lavoratori e i sindacati. Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del premier Draghi e del suo esecutivo, la manovra è stata considerata insoddisfacente da entrambe le organizzazioni sindacali, in particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, della sanità , del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile”.

Pertanto, avendo ricevuto dai propri rispettivi organismi il mandato pieno “a dare continuità alla mobilitazione”, le segreterie confederali nazionali di Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore per il prossimo 16 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma e con il contemporaneo svolgimento di analoghe e interconnesse iniziative interregionali in altre quattro città, Bari, Cagliari, Milano e Palermo: “Ci mobilitiamo per rimettere al centro l’idea che la giustizia debba essere la base per riformare questo Paese. Una giustizia vera: economica, sociale e dei diritti. Dalla pandemia dobbiamo uscire con un nuovo modello: al mondo del lavoro va riconosciuto il contributo fondamentale che ha portato in questo anno e mezzo di pandemia”.

“La legge di bilancio , soprattutto questa legge di bilancio dovrebbe mandare un messaggio ai giovani, alle donne, ai lavoratori e ai pensionati: il Paese si prende cura di voi. Invece preferisce abbassare le tasse a chi guadagna di più. La distribuzione degli 8 miliardi destinati alla riduzione delle tasse premia i redditi alti, dà assai poco a lavoratori e pensionati”.

Quello di giovedì è “uno sciopero per ottenere dei risultati. Uno sciopero su questioni di merito che pone dei problemi al governo, per cambiare nel modo giusto questo Paese. Nella manovra economica le risorse maggiori vengono date ai redditi più alti: questo secondo noi è sbagliato. Al contrario bisogna investire sulla sanità pubblica, la scuola e l’istruzione. Vanno fatte assunzioni nella sanità e nel pubblico impiego. La parola giustizia sta nel titolo della mobilitazione: giustizia significa anche dire basta alla precarietà: questo è l’altro grande tema e la critica che facciamo ai provvedimenti. L’80 per cento delle assunzioni quest’anno sono state fatte con contratti precari. Per noi ciò non è accettabile”.

Per Pasa “bisogna risolvere le troppe crisi aziendali ferme al Mise, favorendo processi di reindustrializzazione, e prevedendo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali finalizzati alla transizione. In tutto il Paese come nel nostro territorio , in provincia di Savona sono oltre 3 mila le lavoratrici e i lavoratori che sono interessati da crisi industriali a cui il governo e il ministero non danno risposte da oltre 10 mesi (Piaggio Aerospace, LaerH, Bombarider, Funivie, Sanac)”.

E poi c’è il capitolo pensioni: “L’esecutivo si era impegnato ad aprire un tavolo per superare la riforma Fornero. Tavolo che non è ancora stato aperto. Il metodo ci preoccupa: se arrivano al confronto con l’intesa già chiusa tra i partiti della maggioranza, questo significa uccidere le parti sociali. Noi da tempo abbiamo presentato la nostra piattaforma unitaria: andiamo in piazza per sostenerla, per riaffermare le richieste che finora non sono state accolte. Il sindacato confederale da tempo chiede al Governo una vera riforma della previdenza che, superando l’impianto della legge Fornero, renda più equo e solidale il sistema garantendo la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni di età e con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Inoltre il riconoscimento della diversa gravosità ed usura dei lavori ,valorizzando previdenzialmente il lavoro di cura e delle donne , garantendo ai disoccupati di lunga durata l’accesso a una prestazione pensionistica, introducendo una vera e propria pensione di garanzia per i più giovani e per chi svolge lavori poveri e discontinui”.

Anche da Savona partiranno i pullman e i treni per le iniziative interregionali previste il 16 dicembre: “La Cgil di Savona insieme a centinaia di lavoratrici, lavoratori , dipendenti delle aziende del savonese, disoccupati e pensionati sarà presenti a Milano dove è previsto il concentramento in piazza Castello alle 9; al corteo confluiscono le delegazioni di Lombardia, Piemonte, Liguria, Trento e Bolzano, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia. Al comizio di piazza Sempione all’Arco della Pace intervengono, tra gli altri, Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil, e Ivana Veronese, segretaria confederale Uil”.

Per tutte le manifestazioni interregionali è previsto alle 11.45 il collegamento video con piazza del Popolo per le conclusioni di Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.

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