Botta e risposta

Savona-Sampierdarenese, Marinelli attacca: “Presidente allenatore senza patentino”, Pittaluga: “Forse non ha fiducia nella sua squadra”

Scambio di battute acceso tra il presidente degli striscioni e quello dei "lupi". Le due squadre guidano il campionato a quota 25 punti

Marinelli e Pittaluga

La sfida tra Savona e Sampierdarenese è ormai anche al di fuori del rettangolo verde. Dopo le polemiche post gara di andata, è arrivato il Daspo della durata di quattro anni per il presidente del Savona Simone Marinelli. Ora, un nuovo capitolo della tenzone, aperto da Simone Marinelli, il quale si è rivolto alla federazione puntando il dito sulla gestione tecnica della Sampierdarenese.

“Mi chiedevo perché la federazione non faccia dei controlli su chi va in panchina la domenica…Piacerebbe anche a me fare il presidente allenatore ma senza patentino non posso farlo, come mai invece qualcuno primo in classifica come me lo fa ogni domenica? Chiederò e pretenderò risposte dalla federazione con sanzioni pesanti qualora io abbia ragione”, ha scritto Marinelli sul proprio profilo Facebook.

Pronta la replica genovese, firmata da Roberto Pittaluga, numero uno del sodalizio e direttamente chiamato in causa in questa vicenda. “Chiediamo anticipatamente scusa a tutti coloro che leggeranno ancora una volta le stucchevoli discussioni che interessano la mia società e quella del Pro-Savona facendo sommessamente notare che noi siamo continuamente costretti a rispondere a chiamate in causa più o meno strampalate”, inizia così la nota del club, che risponde poi nel merito alla frecciata di Marinelli.

“La mia prima squadra – scrive Pittaluga – durante le 11 partite di campionato e le 6 di Coppa Liguria, ha presenziato alle partite con un organigramma completo e qualificato, in cui compariva il dirigente della società, un allenatore patentato, un massaggiatore e, nelle partite casalinghe, l’addetto all’arbitro. Durante le medesime l’intero staff si è attenuto ai dettami dell’arbitro circa le richieste sul comportamento in panchina, tanto che in 17 partite il gruppo intero non ha ricevuto un ammonizione e neppure una reprimenda. A fine meramente pedagogico, caso che non riguarda la mia società, ricordiamo al Sig. Marinelli che in base alle norme vigenti Lnd in materia di “allenatore mancante” le partite cominciano in modo regolare purché in panchina via sia un dirigente, unica figura allo stato necessaria che rappresenti la società in campo”.

Poi, una chiosa ironica: “Chiudo questa noiosa ennesima puntata registrando lo strano nervosismo del Sig. Marinelli che evidentemente non nutre abbastanza fiducia nella propria squadra e conseguentemente pensa di indebolire noi attaccandoci senza però grande successo, peraltro sottovalutando realtà molto valide come il San Cipriano, il Pra, la Campese o lo Speranza che dimostrano ogni domenica di poter dire la loro in un campionato bello e avvincente. Alla fine il campo parlerà e darà i suoi verdetti: noi siamo convinti di poterlo vincere ma se altri saranno più bravi di noi glielo riconosceremo e, come abbiamo sempre fatto, stringeremo loro la mano. Chiudo con una battuta: se dovessimo farcela noi, per i play-off tiferò Pro-Savona, non solo perché città nativa di mia moglie in cui ho vissuto tante belle giornate da ragazzo, ma anche perché l’anno prossimo il Presidente bianco-blu possa allargare la cerchia delle proprie amicizie anche in altre province!“.

Sempre nel medesimo comunicato stampa, Pittaluga è tornato sulla questione Daspo, puntualizzando circa alcuni aspetti: “Giusto per riepilogare la querelle, nata durante l’incontro Savona-Sampierdarenese, ricordiamo che: sugli spalti il papà di un nostro ragazzo è stato colpito da un pugno, il nostro vice-presidente, Massimiliano Poggioli, per calmare gli animi è stato costretto a chiamare la polizia, due nostri giocatori in zona spogliatoi sono stati minacciati, le mie personali dichiarazioni nel dopo partita sono state assolutamente equilibrate riconoscendo il valore degli avversari e ammettendo persino che l’espulsione del loro capitano poteva essere stata affrettata, dopo aver ascoltato le dichiarazioni completamente fuori luogo e ingiustificate del sig. Marinelli abbiamo chiesto una nota di scuse (mai pervenuta) esprimendo comunque la nostra intenzione di non procedere con alcuna denuncia evitando ulteriori strascichi, come già pubblicato, ma il senso del mio discorso non è stato evidentemente capito, purtroppo siamo stati convocati in questura in almeno sei persone perdendo ore importanti di vita per una vicenda di cui avremmo fatto volentieri a meno. Io, non che mi voglia togliere responsabilità, non ho potuto rispondere a molto se non per il più classico dei “relata refero” trovandomi, come noto al Marinelli, in campo. I miei hanno comunque agito come promesso non sporgendo alcuna querela di parte”.

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