Albenga. “Pretendiamo di incontrare il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti entro 10 giorni. È stato già invitato due volte, la seconda questa sera, ma non si è presentato nuovamente. Ora con un documento condiviso ne chiediamo di nuovo la presenza, ma questa volta entro 10 giorni. Se anche questa richiesta sarà evasa, ci presenteremo noi in Regione”.
È questa la posizione ferrea assunta dai sindaci dei Comuni che ricadono nel Comprensorio albenganese, che questa sera si sono riuniti ad Albenga nell’ambito di una Commissione sanità allargata e quanto mai infuocata, svolta nella sala consigliare del comune ingauno. E non potrebbe essere altrimenti visto che sul tavolo c’è il futuro dell’ospedale Santa Maria di Misericordia, depauperato di reparti e risorse e con un Punto di primo intervento che va avanti a stento, tra notizie concrete di ulteriore depotenziamento e “pezze” per evitarne la chiusura.
Una riunione alla quale hanno preso parte, oltre al presidente della commissione Diego Distilo, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, i consiglieri ingauni Gerolamo Calleri, Giorgio Cangiano, Eraldo Ciangherotti, Riccardo Minucci, Raiko Radiuk, Mirco Secco e Roberto Tomatis. Hanno partecipato inoltre i sindaci e rappresentanti a vario titolo, con delega, dei comuni di: Arnasco, Caprauna, Castelbianco, Castelvecchio, Ceriale, Garlenda, Nasino, Onzo, Testico, Vendone, Zuccarello, Laigueglia e Cisano sul Neva.
Dalla discussione è emersa la volontà di preparare un documento congiunto che sarà inviato in Regione, ma non la “classica” richiesta di chiarimenti (come già avvenuto senza successo in passato) bensì un vero e proprio ultimatum rivolto al presidente di Regione e assessore regionale alla Sanità Toti.
Ora i rappresentanti del territorio non sono più disposti ad aspettare, ma chiederanno con forza la presenza di Toti ad Albenga entro 10 giorni dalla convocazione. “Se la montagna non va da Maometto, allora Maometto andrà alla montagna” recita un vecchio detto, oggi attuale per i primi cittadini, pronti a recarsi direttamente a Genova, in Regione, se la richiesta verrà nuovamente evasa. Ora non resta che attendere la risposta del presidente di Regione.
“Ma se non risponderà di nuovo al nostro appello certificherà la totale mancanza di rispetto della Regione Liguria per questo territorio”, hanno concluso i sindaci.