Botta e risposta

Riforma del catasto a Borghetto, Erre: “Maritano confonde le luci della ribalta con questioni obiettive e oggettive”

Il consigliere di maggioranza replica al capogruppo

Paolo Erre

Borghetto Santo Spirito. “Capisco che Maritano voglia essere protagonista, ma non deve confondere le luci della ribalta con questioni obiettive e oggettive”. Così Paolo Erre, consigliere di maggioranza a Borghetto Santo Spirito, risponde alle affermazioni del capogruppo di minoranza di “In Cammino” Giancarlo Maritano rispetto all’ordine del giorno sulla “riforma del catasto” presentata dallo stesso consigliere leghista.

Il documento di Erre tiene conto dell’ipotesi di riforma del catasto elaborato dal governo e, per quanto riguarda Borghetto, prevedeva a sua volta: una riforma del catasto con una diminuzione delle imposizioni fiscali; una opposizione al progetto governativo in quanto ritenuto foriero di aumenti soprattutto sulle seconde case e causa di compromissione del welfare delle famiglie per i supposti aumenti impositivi.

Rispetto alle questioni sollevate da Maritano circa l’utilità o meno di una modifica al catasto, Erre risponde: “La riforma del catasto proposta dal Governo va ad impattare principalmente sull’Imu sulle seconde case, con aumenti compresi tra il 128 ed il 180 per cento. Questi sono dati elaborati dalla Uil, quindi non da un ente ‘di parte’ ma, al contrario, super partes. In un contesto nel quale l’economia sta lentamente tentando di riprendersi, in cui tante famiglie fanno ancora i conti con le conseguenze della pandemia, un bisogno aumentato di assistenza sociale, ritengo (e lo ritiene anche la Lega) che non sia questo il momento per sbandierare una riforma che andrebbe a colpire il mondo del lavoro e dell’edilizia, che a sua volta sta ripartendo anche grazie ad alcune forme di sostegno”.

“Non siamo contrari a eventuali riforme, ma sbandierare questo spauracchio ci sembra a tutti gli effetti il tentativo, da parte di una certa parte politica, di presentare la solita patrimoniale camuffata. Quella che doveva essere una riforma ‘urgente e necessaria’ alla fine, con il consenso di tutte le forze di governo (PD incluso), non è stato altro che un ‘calcio in avanti’ al 2026 e tanti saluti. Dimostrando così medesima sensibilità elettorale anche da parte dei soliti moralisti col Rolex”.

Per Erre, questa riforma era più che necessaria: “La proposta si basa sulle proiezioni di un organismo neutro come la Uil ed è stato ‘cucito’ sulla realtà della città di Borghetto, dove un eventuale ipotetico aumento dell’Imu sulle seconde case avrebbe un impatto devastante. Borghetto, infatti, vive grazie al turismo delle seconde case: una riforma di questo genere porterebbe con sé il rischio di una contrazione delle compravendite immobiliari”.

Per quanto riguarda poi la mancata replica alle affermazioni fatte da Maritano in consiglio comunale, Erre ribadisce: “Il motivo per cui non ho controbattuto nella seduta consigliare non è la mancanza di argomenti: visto il cospicuo ritardo accumulato durante l’incontro e non avendo ancora raggiunto l’età della pensione e con ancora pressanti impegni lavorativi e famigliari, mi sono visto costretto a rimandare un eventuale contraddittorio”.

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