Pensiamoci

Degrado e abbandono

Montemoro, frazione dimenticata di Savona, ora spera nell’aiuto del nuovo sindaco Marco Russo fotogallery

Trenta casa e mille problemi, ma la gente del posto ha comunque allestito in chiesa un suggestivo presepe

La frazione savonese di Montemoro

Savona. Tutti i quartieri o le frazioni di Savona hanno buone ragioni per sentirsi dimenticati o perlomeno avanzare richieste, ma crediamo che, dando la palma della terra più sfortunata a Montemoro, nessuno può accusarci di fare preferenze.

Dopo una visita del 17 maggio per raccogliere le proteste degli abitanti della frazione, IVG torna tra queste trenta case per fare il punto dei problemi dopo il cambio di giunta in Comune.

Anzi, prima ancora c’è da registrare una buona notizia, la realizzazione del presepe e dell’albero di Natale dentro la chiesa di San Giacomo, che si possono vedere dall’esterno, anche all’interno su richiesta o comunque la domenica mattina in occasione della messa delle 11, tradizionale occasione d’incontro della comunità di Montemoro e di molti “foresti”, intendendo con ciò persone in arrivo “addirittura” da Savona, con messa celebrata dal combattivo Don Marco, che non si limita certo alla pur legittima cura delle anime.

Per tutti parlano Claudio Montaldo e Marco Aschero: “Il presepe si deve all’opera degli abitanti di Montemoro. Non dimentichiamo che è ospitato in una chiesa monumento storico e che si trova su un percorso napoleonico. Ringraziamo tutti, ma in modo particolare Vittorio Piccardo e Lorena con i suoi bambini. Hanno finito di prepararlo sotto la nevicata dell’altro giorno, uno spettacolo molto suggestivo”.

Ma perché questa nuova richiesta di aiuto? “I problemi sono sempre gli stessi, forse più gravi, ma ora attendiamo risposte dalla nuova giunta di Marco Russo. Si è appena insediato, questo è chiaro, quindi non vogliamo fare nessuna polemica, ma lo aspettiamo, lui o i suoi assessori competenti, appena ha un po’ di tempo. Pensiamo a giorni, settimane, non mesi…”.

Montaldo e Aschero ricordano di aver interessato nei mesi scorsi Francesco Lirosi, allora all’opposizione. “Ci ha risposto che oggi è presidente del Consiglio comunale, un ruolo non operativo, ma che si sarebbe comunque attivato con chi di dovere”.

Rivediamoli allora, i problemi di Montemoro, almeno quelli principali e forzatamente senza scendere di nuovo nei dettagli. Sporcizia ovunque, tombini spesso intasati con pericolo di allagamenti, liquami che talvolta sgorgano anche perché la ex discarica di Cima Monta’ non è ancora stata messa in sicurezza, il monumento ai Caduti (di proprietà comunale) in stato d’abbandono, Adsl e linee telefoniche che saltano in caso di maltempo (anche se in questo caso il Comune non ha responsabilità), vegetazione non curata, soprattutto lungo il Lavanestro.

Ancora Montaldo e Aschero: “In taluni casi sopperiamo ai problemi grazie al lavoro dei volontari, ma è arrivato il momento di provvedere con interventi definitivi e più strutturali. Il 18 ottobre i tecnici dell’Ata hanno dovuto intervenire per una fuoriuscita di liquami, inconveniente pericoloso e fastidioso. Vorremmo chiudere con i problemi legati al transito dei mezzi pesanti sul Cadibona, che condividiamo con Maschio e Cadibona”.

La cosa che forse colpisce di più, e fa piangere il cuore, è il parco giochi per bambini, chiuso da anni, da cui riesce a spuntare tra la vegetazione la testa di un cavallino rosso in legno.

Montemoro: una frazione, trenta case e mille problemi in cerca di una qualche soluzione.

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