Soddisfazione

Millesimo festeggia: la “Cerca e cavatura del Tartufo” diventa Patrimonio Immateriale Unesco

Il sindaco Picalli: "Un onore e un orgoglio, il nostro Comune l’unica sede in Liguria"

Mercato fiera tartufo

Millesimo. Una giornata storica per il Comune di Millesimo che pochi minuti fa ha ricevuto la notizia che tanto aspettava e per cui ha tanto lavorato: la “Cerca e cavatura del Tartufo” è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Dopo aver ricevuto il parere positivo dell’Organo di Valutazione dell’Unesco, questa mattina a Parigi la decisone finale sull’iscrizione dell’oro della gastronomia alla prestigiosa lista. Quella che contiene tutte quelle pratiche culturali, dal linguaggio all’arte, dalle feste all’artigianato, che vengono trasmesse da una generazione all’altra e permettono di mantenere una diversità culturale di fronte alla globalizzazione.

Non solo monumenti, dunque, una cultura è fatta anche di molto altro. E da oggi a rappresentare l’Italia anche la tradizione legata al tartufo, di cui Millesimo è grande portavoce, così come tutte quelle città che fanno parte insieme alla paese valbormidese dell’Anct (l’Associazione Nazionale Città del Tartufo).

Si trattava infatti di una candidatura di carattere nazionale per l’Italia, che ha visto il coordinamento tecnico-scientifico istituzionale del Servizio II- Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC), il cui  percorso è stato seguito e implementato dalla partecipazione diretta e costante della vasta comunità che si identifica nell’elemento, una rete interregionale nazionale composta dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo (Anct), soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiani (Fnati), da altre libere Associazioni e da singoli Tartufai.

“Inutile negare la nostra soddisfazione per la conclusione positiva di un lavoro iniziato nel 2013 e che ha coinvolto tutte le associazioni italiane, permettendoci, tra l’altro di conoscerci e di confrontarci superando gli individualismi locali – commenta Maurizio Bazzano, presidente dell’Associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri con sede a Millesimo -. Il percorso che ha accompagnato la candidatura ha consentito di acquisire consapevolezza di essere comunità e di portare avanti un lavoro di catalogazione, finora mai realizzato, per documentare una lunga tradizione praticata e tramandata in gran parte del Paese”.

“La ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia’ – prosegue – rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai. Un insieme di saperi vasto, incentrato sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, con cui si crea un rapporto simbiotico. Ma questo riconoscimento rappresenta molto di più e la parola chiave è proprio immateriale – aggiunge Bazzano – infatti il tartufo non è solo un prezioso fungo da mettere in bella vista in vetrina, ma un insieme di profumi, sapori, sensazioni, emozioni che generano un connubio unico difficile da descrivere e “ingabbiare” in definizioni preordinate”.

“Un riconoscimento che aspettavamo da tempo – dichiara il sindaco Aldo Picalli – ci lavoravamo da anni. Per noi non può che essere un onore e un orgoglio, essendo il nostro Comune l’unica sede in Liguria del tartufo”.

Famosa, infatti, la Festa Nazionale del Tartufo che da 29 ani si svolge a Millesimo nel periodo autunnale e che porta nel paese valbormidese tartufai, appassionati e curiosi da ogni parte d’Italia. “Non a caso la XXIX Festa nazionale svoltasi nella nostra città lo scorso mese di ottobre è stata denominata, per il primo anno, ‘del tartufo della Val Bormida’ a significare come il prezioso fungo rappresenti una peculiarità e una ricchezza a livello comprensoriale – afferma Picalli – La qualità del terreno, le condizioni ambientali e climatiche fanno sì che il prodotto del nostro entroterra sia uno fra i più pregiati d’Italia e rende la Valle Bormida la ‘culla del tartufo’ della Liguria. Un’eccellenza che rappresenta un volano ineludibile per le altre peculiarità enogastronomiche, naturalistiche, storiche artistiche locali”.

“Una giornata storica per Millesimo, che è grande portavoce della tradizione legata al pregiato fungo ipogeo e ogni anno ospita la Festa nazionale del tartufo, come esponente di punta di questa eccellenza – commentano il consigliere regionale della Lega Stefano Mai -. La qualità del terreno, le condizioni ambientali e climatiche fanno sì che il prodotto dell’entroterra savonese sia uno fra i più pregiati d’Italia e rende la Valle Bormida la ‘culla del tartufo’ per l’intera Liguria. Ora è più che mai necessario promuovere questa nostra eccellenza creando una rete coordinata fra tutte le realtà locali liguri. In tal senso, la Lega ha gà depositato in Regione Liguria una proposta di legge che, tra le altre cose, prevede l’istituzione del Centro regionale per la tartuficoltura a Millesimo e un forte ruolo dei Comuni nel campo della valorizzazione del tartufo”.

 

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