Liguria. “Raggiungere un equilibrio economico che, senza sovvenzioni, permetta, non solo di assicurare l’attuale occupazione, ma anche di intraprendere possibili percorsi di rafforzamento dell’organico. È questo il futuro che ci aspettiamo per le Funivie savonesi, e che il Ministero alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibile (MIMS) si è finalmente preso l’impegno di avviare”. E’ il commento dell’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti dopo l’incontro tra le istituzioni locali e il ministero competente.
“Inoltre, nella riunione in videoconferenza con le istituzioni e le rappresentanze locali, è stato confermato l’imminente arrivo di un decreto ad hoc che garantirà, anche grazie al grande impegno della Lega e in particolar modo del nostro senatore Paolo Ripamonti, le risorse necessarie per il pieno finanziamento della ricostruzione dei piloni, crollati il 24 novembre 2019″, ha aggiunto Benveduti.
“Oggi centinaia di camion intasano le strade savonesi – aggiunge l’assessore – è perciò indispensabile definire un progetto strategico di sviluppo ed espansione nel quale questo impianto, antico ma moderno, possa ricoprire un ruolo sempre più centrale ed ecosostenibile all’interno delle politiche di rilancio del territorio savonese. Ci auguriamo con un po’ di preoccupazione che, per agevolare questo percorso, venga presto nominato un ‘commissario alla concessione’ che possa traguardare a questo obiettivo comune, anche in caso di eventuale messa in liquidazione della società”.
“È stato un incontro molto importante e soprattutto operativo – commentano il presindente della Provincia Pierangelo Olivieri e i sindaci di Savona Marco Russo e di Cairo Paolo Lambertini -. Un incontro molto atteso, una conquista del lavoro sinergico del territorio tra istituzioni e parti sociali, sindacali e datoriali. Innanzitutto il commissario alla ricostruzione, l’ingegnere Vittorio Maugliani, ha ribadito, come aveva già esposto in occasione dell’incontro convocato qualche settimana fa presso la Regione, che è stato definito il cronoprogramma dei lavori con l’imminente avvio delle procedure di appalto e la previsione di tempi di esecuzione dei lavori di ripristino dell’impianto post-danni alluvione 2019 in 10/12 mesi”.
“Il punto fondamentale, che in maniera unitaria dal territorio abbiamo evidenziato e ribadito, è la necessità della continuità aziendale – sottolineano – tenuto conto che Funivie Spa ha formalmente rimesso la concessione al Ministero e in una assemblea di pochi giorni fa ha deliberato la liquidazione e che ha ottenuto la copertura per i prossimi mesi della posizione dei dipendenti con la cassa integrazione resa possibile dalle norme e dalle risorse dall’area di crisi industriale complessa riconosciuta per il nostro comprensorio in particolare per i comuni che interessano l’impianto”.
“Il punto evidenziato da tutti noi è che con questa situazione di liquidazione e restituzione della concessione da parte dell’attuale concessionario non si crei un’interruzione nella gestione dell’impianto e di tutte le attività connesse di condizione ordinaria e relativa manutenzione e movimentazione delle merci e degli scambi ferroviari sinergici alle aree di stoccaggio in Valbormida. È di particolare importanza evidenziare il significativo fatto di come il territorio savonese – tra parti sociali e sindacali e datoriali e parti istituzionali e Provincia e i due Comuni principalmente interessati di Savona e Cairo Montenotte – si presentino uniti e sinergici in questo tavolo, prima di tutto con la Regione e poi anche ieri con il Ministero, come era già stato condiviso nell’incontro preparatorio che su proposta del sindaco di Savona Marco Russo si era tenuto presso palazzo Sisto nella giornata di mercoledì pomeriggio”.
“Il tavolo si è riaggiornato a gennaio ed è intenzione nostra assolutamente tenere evidenza e pressione propositiva perché si dia corretto seguito a tutti gli adempimenti necessari per arrivare quanto prima alla rimessa in funzione dell’impianto, considerato che è noto che sul territorio ci sono iniziative e considerazioni relative ad un possibile importante progetto industriale che possa interessare l’impianto e il trasporto intermodale delle rinfuse tutte non solo del carbone”.