L'esperto

Covid, Icardi: “A Capodanno possibile diminuzione dei contagi”. Ma in Liguria è arrivata l’influenza

L'epidemiologo: "Non si può escludere una sofferenza del sistema sanitario. Il contagio? Non è solo colpa dei no-vax"

icardi

Liguria. Riduzione dei nuovi contagi in Liguria a partire dalla prossima settimana, quando potrebbe essere superato il cosiddetto plateau, il periodo di picco dell’ondata pandemica. A ipotizzarlo è l’epidemiologo Giancarlo Icardi, direttore di igiene del policlinico San Martino di Genova, che però ai microfoni di Genova24 fornisce anche un’altra notizia: oggi nella nostra regione è stato isolato il primo caso di virus influenzale. E questo, dopo due anni di sostanziale assenza della malattia stagionale sostituita di fatto dal Covid, potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta del sistema ospedaliero nelle prossime settimane.

L’aumento dei contagi che la Liguria sta vivendo in questi giorni non sembra destinato a proseguire molto a lungo. “C’è un momento in cui si raggiunge il numero massimo di casi giornalieri: noi epidemiologi valutiamo le variabili giornaliere e usiamo una media mobile, quindi parliamo di altopiano o plateau – spiega Icardi -. La situazione sarà questa per un certo numero di giorni, cosa prevedibile in funzione del numero di casi che sono aumentati. Poi si tenderà a rimanere stabili per un po’ e, se le cose andranno come possiamo ipotizzare, possiamo dire che questa settimana prenatalizia, per una serie di motivi tra cui la chiusura delle scuole, ci porterà a osservare, se non un decremento dei contagi, almeno un andamento stabile. Nella settimana di Capodanno potremmo avere un rallentamento del numero di casi che ci dovrebbe portare progressivamente a una diminuzione. Ma fare una previsione è difficile”.

Difficile anche dire che la colpa sia solo dei non vaccinati, che pure rappresentano la maggior parte dei ricoveri in terapia intensiva. “Sappiamo che il vaccino protegge dalle complicazioni, ma anche i vaccinati si possono contagiare. Nella prima fase della quarta ondata, a partire dalla seconda metà di ottobre, avevamo una platea di soggetti suscettibili non vaccinati ed è chiaro che lì il virus ha contagiato molto. Ora però il serbatoio dei non vaccinati si è ridotto notevolmente ed è chiaro che un certo numero di casi si registri anche tra i vaccinati”.

Comunque sia, attenzione: il sistema sanitario non dovrà fare i conti solo col Covid. “Oggi è stato identificato per la prima volta in Liguria il virus influenzale. Sul peso dei ricoveri negli ospedali ci sarà l’incognita delle festività natalizie: la storia delle sindromi influenzali ci insegna che questo è il periodo in cui c’è più difficoltà – prosegue Icardi -. Di fronte ai dati storici e alla situazione attuale del Covid, la Regione sta attrezzando un numero maggiore di posti letto per soffrire il meno possibile. Se poi ci sarà una saturazione è difficile dirlo, non abbiamo la sfera di cristallo. Ma visto che ci sono altri virus che si vanno ad aggiungere, non si può escludere che ci sia una sofferenza“.

Nel frattempo anche in Liguria è corsa al tampone nelle farmacie: non si tratta solo di lavoratori non vaccinati che hanno bisogno del green pass, ma anche di qualche vacanziere invernale e soprattutto persone che preferiscono cautelarsi in vista di cenoni con amici, parenti e colleghi. Il tutto mentre il Governo studia nuove restrizioni per il periodo natalizio, tra cui il test anche per i vaccinati quando si accede a luoghi a rischio assembramento.

Come comportarsi? “La formula giusta non esiste, tra il bianco e il nero ci sono infinite scale di grigi – risponde l’epidemiologo -. Se vogliamo vivere in serenità queste feste, le regole sono sempre quelle scolpite nella pietra: mascherina, igiene delle mani, distanziamento sociale con gli estranei, per i vaccinati e per i non vaccinati. Poi è chiaro che se uno vuole sentirsi più tranquillo prima di andare a visitare i genitori anziani, non raccomando il tampone ma neanche lo sconsiglio. Ognuno può liberamente scegliere, credo ci voglia un po’ di fiducia e responsabilizzazione nei confronti della popolazione”.

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