Roma. Intervento sul settore solo ed esclusivamente condiviso tra i ministeri, le Regioni e gli enti territoriali e istituzione di un tavolo tecnico permanente allo scopo di incominciare a stilare le norme quadro. Sono queste le richieste, relative al nodo della liberalizzazione delle concessioni balneari, presentate dal Sindacato Italiano Balneari durante l’incontro con il ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, al turismo Massimo Garavaglia e agli affari regionali Maria Stella Gelmini avvenuto in concomitanza con il presidio organizzato dal Sib davanti alla sede del Ministero dello sviluppo economico a Roma.
A scatenare la reazione della categoria era stata sentenza del consiglio di Stato che bocciato la legge che prorogava al 2033 le concessioni demaniali. Il primo intervento normativo in materia era stato fatto dal Parlamento italiano con la legge Centinaio che prevedeva l’estensione delle concessioni balneari fino al 2033: “Il ministro Centinaio – ha ricordato l’europarlamentare leghista Marco Campomenosi – fece una riforma che non riuscì a portare avanti perchè il governo giallo verde cadde. E’ chiaro che occorrono riforme che non sono mai state fatte come quella del codice della navigazione, senza la quale ad oggi i risarcimenti a chi perde la concessione non sono possibili. La riforma Centinaio poneva come termine una data lontana proprio per permettere al parlamento di porre garanzie e tutele“.
Continua così l’intermediazione tra i balneari e il governo per trovare una soluzione condivisa al problema delle concessioni balneari. I sindacati auspicano quindi nessun “colpo di mano” e dall’esecutivo arrivano due garanzie: “Il governo ci ha rassicurato che si impegnerà a coinvolgere tutti gli attori in gioco e che tra le norme che riguardano la concorrenza non ci sarà il settore dei balneari”, commenta Enrico Schiappapietra, presidente regionale e vicepresidente nazionale del Sindacato Italiano Balneari.
Domani ancora un’altra riunione. Infatti, il tema è tra i punti all’ordine giorno della conferenze delle Regioni. “Ci fidiamo di quanto garantito dai ministri oggi ma – aggiunge Schiappapietra – comunque staremo vigili e se così non fosse siamo pronti a scendere in piazza in maniera rumorosa“.
“È inaccettabile che vicende delicate e complesse come quelle relative alle concessioni demaniali che incidono su una parte consistente degli 8 mila chilometri delle coste italiane si trasformino in becera propaganda politica. Ci sono storie che uno stato di diritto deve conoscere e affrontare per adeguare le leggi ad un mercato che è cambiato; noi siamo qui per ribadire che i diritti non si calpestano. Nè quello delle imprese nè quello dei lavoratori”, ha commentato Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, parlando dal camion trasformato in palco del presidio.