Passo in avanti

Albenga, firmato un accordo storico nel settore del florovivaismo

"Le sfide attuali e future che attendono il comparto del florovivaismo riguardano la sostenibilità ambientale ed economica, la sicurezza del consumatore, la tracciabilità di filiera"

Albenga. E’ stato firmato il primo accordo di filiera nella storia del settore del florovivaismo da parte dei rappresentanti delle aziende locali che si occupano di commercio dei prodotti: è stato fissato un prezzo vendita di riferimento della specie aromatica più importante – il rosmarino – da riconoscere al produttore. Si compirà il primo passo decisivo verso la valorizzazione e l’innovazione del prodotto florovivaistico ingauno.

Presenti il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, l’europarlamentare Marco Campomenosi, il vice presidente di Regione Liguria Alessandro Piana. Questa iniziativa — sostenuta anche grazie ai finanziamenti che Regione Liguria ha messo a disposizione con le Misure 16.04 e 16.02 del PSR 2014 — 2020 — vuole essere lo strumento per avviare un profondo processo innovativo nel comparto della produzione delle piante in vaso dell’area ingauna.

“Regione Liguria riserva massima attenzione al florovivaismo ligure e ingauno perchè dal punto di vista economico è una realtà consolidata e importante“, ha commentato Alessandro Piana. “Avere accordi come questo di oggi significa lavorare insieme per raggiungere mercati soprattutto in un periodo storico segnato dalla pandemia. Mettendosi in rete si può dire la propria su mercati molto più vasti“, ha aggiunto Marco Campomenosi.

“Le sfide attuali e future che attendono il comparto del florovivaismo riguardano la sostenibilità ambientale ed economica, la sicurezza del consumatore, la tracciabilità di filiera, nonché la competitività nei confronti di prodotti e aree di produzione concorrenti – sottolineano dal Cersaa -.  Appare necessario che tutti gli attori economici sviluppino una strategia coordinata di valorizzazione del prodotto florovivaistico ingauno, impegnandosi per aumentare il valore del prodotto per il cliente e rinnovare il successo del business nel tempo”.

“In un contesto di ripresa economica globale post-pandemica, ma anche di incremento dei costi di produzione, appare necessario cogliere l’opportunità di sviluppare una strategia di valorizzazione delle produzioni attraverso il raggiungimento di obiettivi di breve periodo (garantire la corretta remunerazione) e di lungo periodo (garantire la competitività). Se da un lato – proseguono -, infatti, è senz’altro necessario che tutta la filiera di produzione e di commercializzazione riconosca la necessità di confrontarsi sui costi di produzione, anche alla luce dell’incremento dei costi delle materie prime, è fondamentale introdurre contenuti innovativi nei prodotti florovivaistici, proprio al fine di sostenere la loro redditività e la competitività sui mercati di riferimento”.

“L’accordo di oggi è stato atteso per più di 30 anni, – dice Giovanni Minuto, Direttore del CeRSAA –  un rilevante passo avanti verso il miglioramento della gestione della produzione florovivaistica ingauna. Le aziende che a partire da oggi firmano l’accordo, accettano di partecipare all’avvio di un processo d’innovazione in termini di sicurezza, sostenibilità e tracciabilità e di perseguire obiettivi a breve e lungo termine che permettano di sostenere i prezzi alla produzione dando valore a quest’ultima, di conoscere le capacità produttive e di condividere investimenti in innovazione”.

“Abbiamo pensato ad un brand rappresentativo di un’area, capace di comunicare il valore della produzione ingauna al consumatore ma anche agli intermediari commerciali, uno strumento per promuovere in maniera efficace i prodotti della filiera delle aromatiche in Italia e all’estero, differenziandoli da quelli concorrenti, trasmettendo il concetto di “mediterraneo temperato”, raccontando un territorio dal clima mite dove nascono e crescono prodotti di qualità.” spiega Paola Santini di Liguria Digitale.

Ha concluso la giornata Luca De Michelis presidente del Distretto Florovivaistico, ente organizzatore, sottolineando come l’evento sia stato l’inizio di una nuova fase per l’agricoltura ingauna. “Un cambiamento importante da parte dei coltivatori della Piana, abituati storicamente a reiventarsi, una  transizione verso la sostenibilità ed uno sforzo che è giusto che venga reso noto e riconosciuto dal consumatore”.

L’evento è stato organizzato da Distretto Florovivaistico, CeRSAA e Liguria Digitale, i quali, assieme ad un ampio e rappresentativo partenariato che va dalle Associazioni agricole ai produttori – singoli o riuniti in cooperative – danno appuntamento a tutti coloro che hanno a cuore le sorti e lo sviluppo dí questo settore strategico per l’economia agricola della Liguria.

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