Affondo

Albenga, Ciangherotti (FI): “Sul bilancio il sindaco si vanta di opere finanziate da altri. Sanità un disastro”

"I sogni restano tali, un buon amministratore dovrebbe parlare su dati oggettivi e reali che Tomatis non ha nel suo bilancio"

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Albenga. Fine anno col botto per Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia che punge l’Amministrazione Tomatis dopo due anni e mezzo di mandato.

“Quando si parla di ospedale – afferma Ciangherotti – bisogna fare delle considerazioni oggettive con dati alla mano: il raddoppio può essere realizzato solo se viene chiuso  Santa Corona. Ad Albenga soffre poi della mancanza di personale come è possibile raddoppiarlo? Mettiamo in organico i medici della mutua? Se invece l’obiettivo di Tomatis è quello di chiudere Santa Corona lo dica apertamente ma dobbiamo anche renderci conto che il personale è insufficiente, che non abbiamo segnali di apertura da parte del governo per avere più medici specialisti, non abbiamo medici neanche per poter far funzionare il Punto di Primo Intervento e vogliamo fare un salto di qualità raddoppiando il Santa Maria di Misericordia? Lo possiamo fare solo se in un piano sanitario complessivo diciamo che chiuderà il Santa Corona”.

“Ci sono poi altri argomenti che il sindaco Tomatis sfodera come suoi successi personali: la sistemazione idraulica e messa in sicurezza del rio Fasceo e Carendetta – precisa Ciangherotti – non è roba sua. E’ stata possibile grazie alla Regione e in particolare a Giovanni Toti che ha accolto il grido d’allarme del centrodestra che fu la prima a portare il caso in consiglio comunale per ottenere un finanziamento e quello, semmai, è un punto a nostro favore». Ci sono poi altre note dolenti che i cittadini di Albenga conoscono bene”.

“La sicurezza è una spina nel fianco – dice ancora Ciangherotti – L’ultimo episodio accaduto nella centralissima piazza del Popolo dove due stranieri si sono affrontati a colpi di coltello ha fatto il giro d’Italia. La presenza delle forze dell’ordine deve essere costante. Non basta elencare i successi operativi, ma quello che la gente chiede è più prevenzione, uscire di casa la sera tranquilli e sicuri di non essere aggrediti e rapinati, di poter vivere la città. Solo così si potrà davvero puntare ad un turismo di qualità con eventi di livello che possano davvero esaltare la storia millenaria di Albenga. Oggi invece, ed è un dato di fatto, la città è buia. L’accordo con Engie non ha fatto che aggrava la situazione. Città buie aumentano la percezione di insicurezza da parte dei cittadini ed è quello che gli albenganesi devono sopportare. Forse Tomatis resta chiuso nel suo studio medico o in Comune e ignora le richieste della cittadinanza cosa che invece io raccolgo ogni giorno perché la città la vivo ogni giorno ascoltando, purtroppo, solo lamentele per il suo operato da zero in pagella”.

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