Commento

Aggressione ad un arbitro ad Albenga, Vaccarezza: “Episodio agli antipodi rispetto al concetto di fairplay”

La Croce Bianca di Albenga: "Noi come pubblica assistenza condanniamo qualsiasi tipo di violenza soprattutto quella perpetrata durante le manifestazioni sportive"

Angelo Vaccarezza Vittorio Semini

Albenga. Il capogruppo di Cambiamo in consiglio regionale, Angelo Vaccarezza, interviene in merito all’aggressione ad un arbitro avvenuta ieri, in occasione del match tra Pontelungo e San Filippo Neri avvenuto allo stadio Annibale Riva di Albenga.

Sfortunato protagonista dell’episodio è stato Vittorio Semini, giovane fischietto proprio della sezione di Albenga. Al novantesimo minuto l’arbitro ha convalidato una rete viziata però da un presunto fallo di mano (ciò a detta degli ospiti), quella del definitivo 2-1 per il Pontelungo. Da lì è scoppiata una baruffa, parapiglia nel quale il direttore di gara è caduto a terra. L’arbitro allora successivamente, rialzandosi, ha fischiato tre volte decretando la fine della partita. Da segnalare anche l’intervento dei carabinieri per calmare le acque.

Afferma Vaccarezza: “Se cerco sul dizionario il significato dell’espressione fair play, trovo queste parole: ‘Rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori. Accettare la sconfitta con dignità’. Praticamente il contrario di quanto accaduto ieri allo stadio Riva di Albenga: durante la partita fra le squadre del Pontelungo e San Filippo Neri, si è verificata un’aggressione ai danni di un direttore di gara. A farne le spese, Vittorio Semini, giovane arbitro della sezione ingauna”.

“Conosco Vittorio personalmente, è una persona educata, discreta, perbene. Ho avuto modo di apprezzare in più di un occasione il suo essere determinato e coraggioso. Al di là delle considerazioni di natura personale, ritengo che se durante una partita di calcio, che dovrebbe essere un momento di sport e divertimento, si rende necessario l’intervento dei carabinieri come accaduto ieri, significa solo una cosa: abbiamo fallito. Cosa stiamo insegnando ai ragazzi che desiderano confrontarsi con un avversario? In ogni situazione agonistica, sia essa sport, politica, o altro, la competitività è elemento centrale; questa però non funziona se non teniamo conto come valore di riferimento anche la lealtà”.

“Competizione e lealtà sono due valori che in determinate circostanze possono scontrarsi. Dobbiamo essere in grado di tenere le due cose in equilibrio. Diversamente i risultati sono quelli di ieri ad Albenga. Un fallimento. Il fallimento in genere insegna qualcosa. Io, non solo per questa occasione, lo spero tanto”.

La P.A. Croce Bianca di Albenga si unisce alla condanna per  l’aggressione all’arbitro di calcio e proprio milite Vittorio Semini. Il presidente della Croce Bianca Dino Ardoino afferma “Noi come pubblica assistenza condanniamo qualsiasi tipo di violenza soprattutto quella perpetrata durante le manifestazioni sportive. Quando lo sport è dilettantistico il confronto dovrebbe essere puro divertimento e svago. E anche se ieri era un derby cittadino e la partita era più sentita fra le due squadre, mai e poi mai doveva sfociare in un atti di violenza, perché lo sport dilettantistico dovrebbe insegnare e divulgare tra i giovani che lo praticano i valori della sana competizione  e dell’amicizia anche tra giocatori rivali visto che  dovrebbe essere praticato come puro divertimento. Voglio manifestare a nome del Consiglio di amministrazione, della Direzione dei servizi, dei Militi e dei dipendenti della Bianca di Albenga piena solidarietà a Vittorio e spero che episodi simili non debbano più ripetersi sia su un campo da calcio sia durante lo svolgimento di altre manifestazioni sportive”.

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