Precisazioni

Troppe soste selvagge a Carcare, il comandante della polizia locale: “In centro più di mille parcheggi gratuiti”

"Il problema non dovrebbe consistere nelle sanzioni, ma nella mancanza di educazione civica che si manifesta nel poco rispetto del Codice della Strada e di altre norme"

polizia locale carcare

Carcare. Multe elevate dalla polizia locale alle auto in sosta e lamentele sono ormai all’ordine dal giorno a Carcare. A questo proposito interviene il comandante Luca Pignone, che spiega quanto “la città calasanziana abbondi di parcheggi tutti liberi, ovvero non esistono aree a pagamento”.

“È facilmente constatabile il confronto con altre cittadine della Provincia, dove i parcheggi gratuiti scarseggiano a favore delle aree blu, onnipresenti nella maggior parte dei centri del savonese.
In ogni zona del centro abitato è presente un parcheggio. Nell’area ricompresa tra le sponde del fiume Bormida e la scuola Rodari di cia del Collegio, che racchiude il centro cittadino, con un raggio di circa 400 metri, percorribile a piedi in 5 minuti, sono presenti ben 855 stalli di sosta liberi, 135 stalli zona disco (che consentono il ricambio costante utile alle attività produttive), 20 aree riservate al carico scarico delle merci e 30 stalli riservati alle persone diversamente abili”, prosegue Pignone.

“Considerati i numeri sopracitati, non è semplice prendere una contravvenzione per divieto di sosta a Carcare. I nostri agenti effettuano principalmente servizi di controllo e prevenzione per la sicurezza dei cittadini, mentre le zone disco sono controllate esclusivamente dall’ausiliario del traffico. Sicuramente il numero di contravvenzioni elevate dagli operatori è direttamente proporzionale al numero di ore dedicate al controllo del territorio”.

“Fondamentale sottolineare che il problema non dovrebbe consistere nelle sanzioni, ma nella mancanza di educazione civica che si manifesta nel poco rispetto del Codice della Strada e di altre norme. Invece dobbiamo sopportare lo stereotipo della polizia locale come ‘manovalanza per fare cassa’. Atteggiamento scorretto ed estremamente offensivo verso l’impegno degli operatori del comando, che svolgono con professionalità il loro servizio. La critica dovrebbe essere ispirata da valori e principi e non ricorrere ad espressioni oltraggiose ed irrispettose soprattutto nei confronti di lavoratori al servizio della collettività”, conclude il comandante.

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