Posizioni contrastanti

“Stretta sui No-Vax”, pressing delle Regioni. Governo diviso ma per ora: “No al modello austriaco”

Diversi presidenti di Regione chiedono restrizioni per non vaccinati. E Gelmini rassicura sul Green Pass: "Resta di 12 mesi"

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Italia. Stretta sui No-Vax”: diversi presidente di Regione, tra cui Toti, vanno in pressing chiedendo “restrizioni per i non vaccinati”. Il Governo in questa fase appare diviso ma per ora domina l’imperativo: “No al modello austriaco”.

Nel frattempo, la validità del green pass resta di 12 mesi, anche se il governo monitora con grande attenzione l’andamento dei contagi e in base a quelli deciderà. Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, al programma ‘Start’ di SkyTg24. Gelmini spiega anche che dal primo dicembre ci sarà il via agli over 40, mentre per i bambini si attenderà il responso dell’Ema “ma è evidente che poi sarà per tutti e questa volta non abbiamo problemi di quantitativi”.

Toti, nel frattempo, ha telefonato al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, ribadendo che i governatori chiederanno al governo che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto.

“Se qualcuno deve essere convinto sono coloro che non si sono vaccinati – afferma Toti – le misure che devono essere prese, lo devono essere solo per i non vaccinati, non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere”.

Il presidente della Regione Liguria ribadisce in modo più netto concetti che aveva già espresso in questi giorni: “Chi si è protetto non può pagare per chi non lo ha fatto. Siamo di fronte alla pandemia dei non vaccinati e quindi dovranno essere loro a subire le restrizioni, in caso di nuovi provvedimenti. La pensano così molti miei colleghi presidenti di Regione, di destra e sinistra, perché il buonsenso non ha partito e dobbiamo essere uniti nella lotta al virus. Nessuno vuole tornare a un anno fa, senza vaccino, con le terapie intensive piene, il coprifuoco, i ragazzi in Dad, l’economia ferma e il Natale rovinato. Chi si è vaccinato non lo merita perché non ne ha colpa. Non possiamo permettere di vanificare i nostri sforzi”.

Quelli che stanno arrivando saranno i mesi più difficili, ma il governo pare non essere intenzionato a preparare una stretta sul modello austriaco per i non vaccinati. Almeno secondo quanto affermano fonti qualificate di governo, interpellate dall’Ansa dopo le prese di posizione di Toti e altri colleghi presidenti come Attilio Fontana della Lombardia, Alberto Cirio del Piemonte. Più cauto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che opterebbe per le restrizioni ai non vaccinati in caso di ingresso in zona arancione. Le stesse fonti di governo sottolineano che i dati del contagio in Italia non sono paragonabili a quelli dell’Austria, che la situazione nelle terapie intensive ad oggi è sotto controllo e che continua il monitoraggio dei dati, con una valutazione prevista a dicembre, ma non si vuole fare alcun tipo di allarmismo.

Quello che potrebbe accadere, dichiara Gelmini, è la proroga dello stato di emergenza per il Covid, in scadenza a fine anno: “dipenderà dai contagi, non saranno scelte di parte. Il governo, sostenuto da una maggioranza eterogenea, ha assunto le sue decisioni all’unanimità con un confronto costruttivo in consiglio dei ministri e se ci fosse questo passaggio avverrà in maniera coesa.

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