Non s'ha da fare

Spostamento della ferrovia, il settore agricolo si ribella: “100 ettari sacrificati, rischio per 80 imprese”

Nuova presa di posizione sul progetto ferroviario

Serre agricoltura generica

Ponente. Coldiretti Savona si oppone fermamente al progetto di raddoppio e spostamento a monte della ferrovia nella piana di Albenga: “Si tratta di un possibile intervento che andrebbe, ancora una volta, a scapito del suolo agricolo e delle famiglie che da generazioni portano avanti tradizioni e cultura traendo sostentamento dalla terra e generando indotto per il territorio savonese: la nuova linea ferroviaria porterebbe al sacrificio di ulteriori 100 ettari della più fertile terra ligure e si stima che circa 80 imprese sarebbero costrette alla chiusura con conseguente perdita di lavoro per centinaia di lavoratori” afferma.

“Nessun vantaggio neppure dal punto di vista logistico: il progetto non aiuterà, infatti, le imprese agricole nel trasporto delle merci perché non è prevista intermodalità”.

“Oltre al gravissimo danno ambientale, bisogna tenere in considerazione anche la perdita del servizio offerto dall’attuale stazione ferroviaria: la nuova linea verrebbe infatti realizzata lontano dai centri urbani, creando disservizi per i cittadini e per gli utenti che quotidianamente utilizzano il servizio per raggiungere il luogo di lavoro o la scuola; una ricaduta grave si avrebbe anche sul turismo con i visitatori che si troverebbero costretti a percorrere chilometri per raggiungere i luoghi di interesse” aggiunge ancora Coldiretti.

“E’ un progetto a cui, come Coldiretti Savona, ci opponiamo fermamente – affermano il presidente provinciale Marcello Grenna e il direttore provinciale Antonio Ciotta – La cosa più grave è che i promotori del progetto, ad oggi, non si sono neppure preoccupati di confrontarsi con gli imprenditori agricoli della zona, forse perché già consapevoli di quanto sarà grave il danno per l’agricoltura locale; per non parlare dell’assurdità del progetto dal punto di vista logistico per i cittadini e per i turisti”.

“Non possiamo in alcun modo accettare un intervento che non porterebbe alcun vantaggio per il sistema agricolo di Albenga ma, anzi, solo perdite. E’ necessario trovare soluzioni alternative come, ad esempio, l’ottimizzazione della linea attualmente in funzione” concludono.

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