Savona. “Non ci sono più parcheggi, i clienti si fermano meno di prima”, “Non siamo stati messi al corrente del progetto prima della sua realizzazione”. “E’ una sorpresa quotidiana“. “Speriamo che i lavori finiscano il prima possibile“. Sono queste le frasi ricorrenti dette dai commercianti della zona interessata dal cantiere di via Nizza e corso Vittorio Veneto a Savona.
Il restyling del fronte mare a ponente, nell’occhio del ciclone da diversi mesi, è partito a gennaio di quest’anno. Il progetto, finanziato con i fondi del Governo attraverso il bando periferie, prevede due piste ciclabili (una verso Vado, l’altra verso Savona), una corsia per senso di marcia e una fila di alberi a centro strada. Era stato proposto dalla giunta Berruti e portato avanti dall’amministrazione Caprioglio.
A subire le conseguenze maggiori, in termini economici, dei cantieri nelle vie cittadine sono proprio i commercianti della zona che devono fare i conti con le difficoltà che incontrano i loro clienti nel raggiungere comodamente i loro negozi per comprarsi un pezzo di focaccia, bere un caffè al bar, prendere il giornale o portare la macchina dal gommista.
“Le attività economiche hanno subito un calo di fatturato“, riferiscono i commercianti della zona. Questa è la principale preoccupazione. “Per come si stanno sviluppano i lavori sembra che non abbiano mai fatto un sopralluogo e che chi ha dato il consenso venga da un altro pianeta”, dice rassegnata Susanna Alluigi del bar Haiti. “Forse ci saranno degli alberi qui davanti (all’ingresso del locale) ma non lo sappiamo ancora. Comunque ho fatto presente all’assessore di valutare che pianta mettere, potrebbero coprire le vetrine o addirittura, a seconda delle dimensioni, arrivare alle finestre degli appartamenti, sarebbero anche poco sicure”.
Il nodo cruciale da sciogliere rimane il problema posteggi: “I clienti si fermavano per il tempo di un caffè anche in seconda fila ora non c’è neanche lo spazio per fare questo. Il guadagno si aggira intorno al 30% in meno rispetto a prima“. Una difficoltà riscontrata da tutti che riguarda il turismo estivo ma anche i lavoratori che frequentano la zona tutto l’anno: “Qualche cliente si è lamentato che non può fermarsi qui davanti per caricare la merce”, fa eco Diego Santini, dipendente di un’attività in via Nizza. Un ostacolo anche nella vita quotidiana dei residenti che già mesi fa avevano manifestato la difficoltà di chi vive nel quartiere.
“Terrificante“, il commento a freddo di Claudio Monchiero. “Per la nostra attività non abbiamo riscontrato grossi problemi ma sento solo lamentele“. E rincara la dose: “Non so chi abbia predisposto il progetto ma io vedo anche persone che camminano a bordo strada perchè in alcuni tratti il marciapiede è inutilizzabile.
I lavori comportano, da mesi, restrizioni di carreggiata con conseguenti rallentamenti sul traffico veicolare determinati anche dalla riduzione di velocità massima (da 50 a 30 km/h) e una diminuzione consistente del numero di parcheggi (-90) che aveva sollevato le polemiche dei residenti già alcuni mesi fa e che in queste ultime settimane hanno sottolineato altri “ostacoli” come i lampioni che occupano il marciapiede riducendo lo spazio per il passaggio dei pedoni, passaggio in alcuni punti ridotto e fermate dell’autobus troppo piccole per i nuovi filobus.
“Abbiamo incontrato il direttore dei lavori – spiega l’assessore ai lavori pubblici Lionello Parodi – e ci ha garantito che riusciremo a risolvere i problemi riscontrati”. Un’altra questione da affrontare è relativa al rincaro delle materie prime con inevitabile aumento del costo dei lavori. La soluzione prende in considerazione l’utilizzo di materiali alternativi, ipotesi secondo l’assessore realizzabile.
L’intenzione dell’amministrazione – ha assicurato Parodi – è di far sì che entro la prima metà del 2022 i lavori del primo lotto siano conclusi e che quindi la zona delle Fornaci, dallo scaletto all’altezza di via Cilea sia terminato il cantiere e usufruibile senza alcuna limitazione. Per la passeggiata sul mare (il terzo e ultimo lotto) invece sarà necessario aspettare almeno la fine del prossimo anno.