Liguria. “‘Sponsorizzazioni. Ogni volta che sentiamo questa parola ci si accende una lampadina: allarme’. Capiamo il riflesso pavloviano di Ferruccio Sansa, abituato a quando i denari pubblici erano gestiti dai suoi compagni che li distribuivano agli amici degli amici, a pioggia. E anche noi abbiamo un riflesso analogo: ogni volta che sentiamo parlare il candidato presidente meno votato della storia della Liguria ci accende una lampadina, ‘sparata populista in arrivo'”. Così in una nota i consiglieri regionali della Lista Toti Liguria in merito alle dichiarazioni di Ferruccio Sansa che commentava i 210mila euro nel bilancio 2021-2023 per attivare campagne promozionali tramite le società sportive professionistiche.
“Anche oggi nessuna eccezione che conferma la regola – proseguono i consiglieri arancioni – Ferruccio se la prende con un disegno di legge che prevede 210mila euro da destinare alla sponsorizzazione di società sportive che svolgano attività nella massima serie e che quindi possano farsi portatrici, su tutto il territorio nazionale e non solo, dell’immagine della Liguria, coinvolgendo atleti di elevata popolarità. Secondo il buon Sansa tutto questo si riduce a comprarsi i tifosi. Lo ha detto davvero, dimenticandosi dell’importanza di avere, ad esempio nel calcio, tre squadre in serie A, quindi le stesse della Lombardia (e con una proporzione molto semplice può capire la portata di questa situazione perfino lui)”.
“Colpisce dunque la bassa considerazione che ha il consigliere dell’intelligenza dei liguri – continuano i consiglieri di Cambiamo -. Secondo lui, infatti, basterebbe far comparire la scritta ‘Liguria’ su una maglietta per comprarsi i tifosi, e quindi i potenziali elettori. Eppure, Ferruccio, i liguri una bella dimostrazione di maturità e intelligenza politica l’hanno fornita poco più di un anno fa, relegandoti fra i banchi dell’opposizione senza possibilità di appello. Forse, chissà, hanno inteso punire l’incoerenza di chi scriveva libri contro il PD e poi si è alleato con quello stesso partito per sedersi in Consiglio Regionale. Quella lezione – concludono – non ti ha ancora insegnato nulla?”.