Albenga. “Siamo costretti a fare i conti con una realtà difficile a livello nazionale. Se non si troverà personale per il Ppi di Albenga? Saremo costretti a chiuderlo, ma cercheremo di evitarlo in tutti i modi”.
Sono le parole, purtroppo non troppo confortanti, sul futuro del Punto di primo intervento di Albenga, del direttore generale di Asl2, Marco Damonte Prioli, intercettato dai microfoni di IVG.it questa mattina, a margine delle celebrazioni per il 4 Novembre a Savona.
Proprio IVG.it, nei giorni scorsi, aveva anticipato le prospettive non certo rosse per il Ppi ingauno, dopo la rescissione dell’accordo con la Società Altavista Soc.Coop Sociale, con sede in Sassuolo. Una decisione frutto di “gravi inadempienze”, che ha dato vita ad una riorganizzazione tanto repentina quanto difficoltosa del servizio nella Città delle Torri (e al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure).
Al momento, come aveva spiegato il direttore e presidente OMC e OSV Luca Corti, “il Ppi di Albenga è tenuto in vita grazie agli sforzi dei medici del 118 provinciale, con l’ausilio di altri medici, ‘in soccorso’, con turni extra, dal Pronto Soccorso dell’Asl1 di Sanremo”.
Una soluzione solo temporanea, una sorta di “pezza”, che per ora regge, ma con una “data di scadenza” fissata alla fine di novembre. È proprio il futuro, da dicembre in poi, a destare preoccupazione.
E le parole di Prioli, nonostante abbia ribadito a più riprese “la ferma volontà di proseguire il servizio”, purtroppo non suonano confortanti: “Se non si riuscisse a reperire il personale necessario? Si dovrà arrivare alla chiusura“, ha ammesso il direttore generale di Asl2, che ha poi palesato “la speranza di riuscire a scongiurare questo scenario. Ad oggi, quello a cui sto lavorando, insieme ai miei collaboratori, è proprio di non arrivare a questo punto”.
“Stiamo lavorando per garantire il servizio e anche il fatto di aver rescisso il contratto con una cooperativa che non aveva assicurato i livelli che erano stati descritti nell’offerta, mantenendo comunque la prosecuzione del servizio, ne è dimostrazione, – ha proseguito Prioli. – Come tutta la Nazione, stiamo attraversando un gravissimo problema in termini di risorse di medici d’urgenza, però stiamo mettendo in atto tutto quello che è nelle nostre possibilità per riuscire ad andare avanti. Ci muoviamo su questo passo”.
“Voglio anche ricordare che la dimostrazione del fatto che stiamo lavorando su questi servizio è che, sino alla metà dell’agosto scorso il Ppi di Albenga è stato chiuso, quindi era già stato un lavoro impegnativo quello di riaprirlo. La nostra intenzione è di continuare a tenerlo aperto, ma è chiaro che dobbiamo fare i conti con la realtà. Per adesso. la mia speranza è di proseguire con questo servizio”, ha aggiunto ancora.
Quindi le prospettive di tenerlo aperte sono concrete? “Assolutamente sì, – la risposta del direttore generale. – Novembre è un mese che dimostra questo. Nonostante la rescissione con la cooperativa il servizio è continuato”, ha concluso Prioli, alimentando da una parte le speranze, ma non scongiurando, allo stesso tempo, la grande incertezza che regna sul futuro del Punto di primo intervento di Albenga.