Albenga. “Nutriamo grande rispetto per il ruolo dei medici di medicina generale, ma sfidiamo chiunque abbia un problema di emergenza ad andare a farsi curare dal medico della mutua. Quella messa in campo dal presidente Toti nella giornata di ieri è una proposta irricevibile che conferma solo quello che avevamo intuito già da tempo. Dopo Burlando, il centrodestra guidato dall’assessore alla Sanità ligure prosegue l’operazione di declassamento del Ppi di Albenga”.
Non si è fatta attendere la reazione dei consiglieri comunali albenganesi Eraldo Ciangherotti, Gerolamo Calleri e Cristina Porro alla notizia dell’accordo raggiunto tra Regione Liguria e Alisa con i medici di medicina generale per l’apertura in via sperimentale di un ambulatorio di primo intervento per la bassa intensità assistenziale presso l’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga.
“Quando parla di ‘impegno mantenuto’ – spiegano Ciangherotti, Calleri e Porro -, Toti non fa altro che gettare fumo negli occhi dei cittadini. L’accordo sbandierato dal governatore non è altro che un sistema per declassare ulteriormente il Ppi ad ambulatorio medico. I cittadini si aspettavano un potenziamento del servizio di emergenza, mentre grazie a questa scelta ci troviamo di fronte al preludio che porterà a trasformare l’ospedale di Albenga in un centro salute”.
Il capogruppo di Forza Italia e i capigruppo della Lega puntano il dito anche contro il primo cittadino albenganese Riccardo Tomatis, il quale ha espresso la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto: “Il paradosso, inoltre, è che il sindaco di Albenga non solo si sia dichiarato soddisfatto della soluzione presentata da Toti ma, in pieno conflitto di interessi per la sua professione ordinaria di medico di base, si sia pure vantato di aver contributo ad addivenire a questo risultato con Asl2 (suo datore di lavoro). Proprio lui, che sino a qualche giorno fa invocava la piazza solo per venire dietro alla linea che i sottoscritti portano avanti da mesi, oggi fa lo ‘yes, man’ con il governatore ligure e accetta l’idea di un Ppi operativo 12 ore al giorno con lui e gli altri medici di base chiamati a gestire le emergenze”.
“L’assessore alla Sanità ligure dovrebbe sapere che le emergenze devono essere gestite da chi si occupa quotidianamente di emergenze e non dai medici di famiglia che, per ovvie ragioni, lavorano con la medicina di base – concludono Ciangherotti, Porro e Calleri -. Ma la verità, purtroppo, è che ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di azzoppare definitivamente l’ospedale di Albenga. Solo che questa volta a realizzarlo non c’è una giunta regionale di centrosinistra, ma il presidente Toti con il benestare del sindaco Tomatis”.
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