Impegno

Oggi si celebra la giornata mondiale del neonato prematuro: in Liguria tra i 500 e 600 ogni anno

Il Gaslini la ricorda ogni giorno, potenziando le misure per la loro protezione: "Ogni prematuro è una sfida da vincere, per migliorare sempre di più il suo futuro"

Luca Ramenghi, incubatrice, prematuro, neonato

Liguria. Sono tra i 500 e i 600 i bambini prematuri che nascono ogni anno in Liguria. Chi si può definire prematuro? Un bambino nato prima delle 37 settimane di gestazione. Ognuno comunque porta con sè una storia diversa che parte dal peso, dalle dimensioni, dal livello di prematurità e dalla qualità della sua vita fetale.

L’ospedale pediatrico più importante della Liguria, il Gaslini di Genova, celebra la giornata ogni giorno dell’anno, non solo oggi: “Ogni prematuro è una sfida da vincere, per migliorare sempre di più il suo futuro – sottolinea Luca Ramenghi, direttore della patologia neonatale del Gaslini – sono tante le azioni messe in atto: tra queste, la recente attivazione della Banca del latte umano donato (che gode ora anche del supporto del San Paolo di Savona, ndr), dedicato ai nostri piccoli prematuri. Inoltre stiamo potenziando il trasporto neonatale da tutta la Regione verso le strutture del nostro ospedale e la protezione dei prematuri per i mesi invernali”.

Quest’anno stiamo dando peso e attenzione alla fase post ricovero in ospedale, concentrandoci forse più di degli anni precedenti sulla protezione dal virus respiratorio sincinziale (Vrs): in questi giorni, infatti, è in corso la somministrazione del “vaccino” contro la bronchiolite causata da questo virus. Si tratta di somministrare anticorpi monoclonali che proteggono dalla malattia quando si contrae il virus, contro la bronchiolite da virus respiratorio sinciziale, che colpisce in modo preoccupante i piccolissimi, quelli che hanno un vissuto importante di distress respiratorio all’interno delle terapie intensive”.

“In sinergia con le società nazionali di neonatologia, di medicina perinatale e con le associazioni dei genitori come la Cicogna sprint, ogni giorno dell’anno sensibilizziamo con iniziative rivolte ai nati prematuri – dice Ramenghi – per aumentare il sapere di tutti e migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita di questi piccolini. A tal proposito verrà organizzato anche un meeting scientifico sull’argomento: il prossimo 30 novembre è previsto un webinar sull’uso del vaccino anti virus respiratorio sincinziale contro la bronchiolite“.

“Questo tema – spiega il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti – è legato alla sopravvivenza e alla qualità di vita di un numero crescente di bambini. Per questo è indispensabile non solo la garanzia di una presa in carico a 360 gradi da parte del sistema sanitario, su cui possiamo contare grazie al nostro fiore all’occhiello dell’ospedale Gaslini, ma anche delle associazioni di volontariato che svolgono un prezioso compito di informazione e vicinanza alle famiglie”.

In Italia ogni anno nascono circa 30mila bambini prematuri, ossia prima delle 37 settimane di età gestazionale – dichiara il sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa, delegato dal Ministro Roberto Speranza alla trattazione e alla firma di atti relativi all’igiene e alla sicurezza degli alimenti per la nutrizione umana, in occasione della Giornata mondiale della prematurità -. Rappresentano il 6,9% delle nascite, tasso che con la pandemia è aumentato all’11,2% nei parti da donne con infezione da Sars-Cov-2. La nutrizione con latte materno e l’allattamento al seno rivestono un ruolo speciale per i bambini nati prematuramente. Questi bambini hanno spesso bisogno di cure speciali e talora intensive per un certo periodo di tempo dalla nascita, da pochi giorni fino nei casi gravi ad alcuni mesi. Oltre alla necessaria assistenza medica ed infermieristica, che enormi passi ha fatto negli ultimi 30 anni, la nutrizione riveste un’importanza particolare per ridurre le complicanze connesse alla prematurità ed in generale per migliorare lo sviluppo neuro-cognitivo di questi bambini”.

“L’avvio dell’allattamento – spiega Costa -, che per i neonati più prematuri in molti casi inizia con la spremitura del latte materno, è grandemente facilitata dall’accesso illimitato dei genitori alle Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) e dal loro coinvolgimento, per quanto possibile, nella cura dei loro bambini. In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, colgo dunque l’occasione per ricordare l’impegno del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS) in questa direzione, sostenendo una sempre più ampia adesione delle UTIN al documento di consenso del 2016 sottoscritto da TAS, SIN e Vivere Onlus ossia la Federazione delle Associazioni dei genitori di neonati con bisogni speciali. Gli standard assistenziali attuali devono prevedere per i neonati, ed a maggior ragione se pretermine, un’assistenza centrata sui loro bisogni e su quelli della loro famiglia. Il latte materno (ed in sua assenza il latte umano donato) è parte di questa cura personalizzata, essendo per giunta dotato di proprietà nutrizionali a valenza curativa e preventiva. Insomma, un alimento ancora una volta da valorizzare e privilegiare”.

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