Cautela

Obbligo vaccinale, Toti: “In teoria sono d’accordo, ma non vorrei vedere gente in manette”

"Ma è ingiusto trattare vaccinati e non vaccinati allo stesso modo". Sull'aumento dei contagi: "Sono preoccupato il giusto, ma siamo molto lontani dalle soglie di rischio"

giovanni toti

Liguria. Obbligo vaccinale anziché green pass, ne è tornato a parlare il presidente ligure Giovanni Toti, in collegamento questa mattina ad Agorà, in diretta su Rai3: “In teoria sono assolutamente d’accordo, ma poi vorrei vedere cosa succederà quando interverrà la forza pubblica e costringerà le persone a fare i trattamenti sanitari obbligatori. Vedere l’esercito che porta in ospedale in manette chi non si vuole vaccinare è qualcosa che non voglio immaginare“.

Secondo Toti è meglio invece pensare a restrizioni differenziate per chi non si vaccina: “Trattare le persone in situazioni diverse con la stessa regola è la base dell’ingiustizia dal punto di vista del diritto. Il Tso è poco pensabile anche se eticamente giusto”, ma non sarebbe giusto invece “costringere Toti, che si è vaccinato, a stare fuori dal teatro, dal cinema o dalla palestra perché c’è il signor Rossi che non si è vaccinato”.

Rispetto all’aumento dei contagi il governatore si dice “preoccupato il giusto” e ricorda che “per fortuna il nostro Paese si è preoccupato per tempo e quelli che lamentavano che il green pass era un unicum in Europa sono stati smentiti vedendo in Europa alcuni Paesi vicini quanto stanno peggio di noi”.

Ma sull’estensione della terza dose frena: “Invito tutti a non immaginare formule salvifiche, come anticipare la terza dose per i 40enni. Bisogna continuare con le prime dosi e correre con le terze dosi per over 80, ultrafragili, Rsa e sanitari per tenere al sicuro i nostri ospedali. Anche da studi di Alisa, con cui mi sono confrontato oggi, nei nostri ospedali i clienti, passatemi il termine, sono cittadini non vaccinati o molto anziani che non hanno ricevuto la terza dose. Farla sotto i 60 anni è utile ma non cambierà il rapporto tra contagiati e ospedalizzati da un punto di vista statistico”.

Nel frattempo la Liguria è in testa alla classifica dell’aumento settimanale dei contagi con una crescita dell’88% col rischio di superare a breve la soglia di incidenza 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti. La zona gialla però appare molto lontana visto che per finirci bisognerebbe sforare anche i limiti di occupazione dei posti letto, che invece al momento non preoccupano.

“La verità – conclude Toti – è che abbiamo oggi 9 terapie intensive mentre l’anno scorso erano circa 100, e abbiamo circa 100 pazienti in area medica nei nostri ospedali, mentre l’anno scorso erano 1.200 in questi giorni e davo ordine di crescere a 1.800 posti disponibili perché sembrava un’ondata senza fine. Siamo molto lontani dalle soglie di rischio, non guardiamo l’indice Rt”.

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