Savona. E’ arrivato anche il cantautore Giuseppe Povia, convinto oppositore del green pass, questo pomeriggio in Piazza Sisto IV a Savona per manifestare contro l’obbligatorietà del certificato verde, tenendo un discorso sul palco sotto il palazzo del municipio e cantando alcune sue canzoni che trattano di “libertà” e “democrazia”.
“Il green pass è discriminatorio, il Covid è governativo – ha detto Povia -. Non a caso i contagi che si registrano oggi vengono sempre attribuiti a manifestazioni no green pass fatte in Italia, come a Trieste, non a incontri per l’ambiente o per il Ddl Zan ad esempio”.
“Mi hanno cancellato la pagina Facebook, mi hanno oscurato dei post e non lavoro più – ha proseguito il cantautore -, non sono stato sospeso, ma mi sono auto-escluso da questo sistema di falsi. Siamo in un Paese di tontocrazia dove tutto ciò che il Governo dice deve essere giusto. Mi hanno chiesto di entrare nella campagna governativa, ma io non me la sono sentita. A me piace scrivere testi socio-politici e lo faccio anche per le mie figlie, vorrei che diventassero coraggiose e intelligenti come il padre”.
L’artista reso celebre dalle canzoni “I bambini fanno oh” e da “Luca era gay”, da tempo uno dei personaggi più attivi nella battaglia contro il green pass, aveva annunciato nei giorni scorsi la sua presenza: “Si combatte. Io ci metto la musica. E e poi ho sempre voglia di abbracciarvi” aveva scritto in un post sui social in cui rilanciava la locandina realizzata dal Comitato Pensiero Critico, nato nelle ultime settimane nella città della Torretta.
“Non è giusto che si acceda al lavoro tramite un pass, la certificazione è un falso strumento di libertà, il lasciapassare non ha alcuna giustificazione sanitaria, il pass è uno strumento discriminatorio, non vogliamo che i nostri figli crescano abituati alla logica dell’obbedienza”: sono questi alcuni dei punti difesi dal Comitato Pensiero Critico che nasce tra insegnanti e operatori della scuola.
Il giurista Ugo Mattei, durante l’evento, ha commentato: “Si tratta di una vera e propria dittatura. Il potere non ritiene di dover fare i conti con il popolo. Abbiamo una responsabilità in questi mesi. La situazione attuale richiede un’opposizione con la schiena dritta, dire non ci sto ha una grandissimo costo”.
Questa manifestazione, a differenza degli scorsi sabati, non è stata sostenuta dal Cub – che ha preso espressamente le distanze dalla presenza di Povia – ma proprio dal comitato Pensiero Critico.
Solitamente a ritrovarsi davanti al palchetto sono alcune decine di persone (dalle 50 alle 80). Oggi, proprio per la partecipazione del cantautore, sono state circa 200.