Ipotesi

Green pass solo a vaccinati e guariti, presto anche ai bambini: le misure al vaglio del governo

Potrebbero quindi essere eliminati i tamponi per ottenere il certificato, ma solo se non si fermerà la risalita dei contagi

green pass

Liguria. Nei giorni scorsi il ministro Roberto Speranza e il commissario Figliuolo avevano smentito la possibilità di cambiamenti sul green pass, almeno a breve. Ma la situazione potrebbe cambiare. Una delle ipotesi per fermare la continua risalita dei contagi, è infatti quella di rilasciare il certificato verde soltanto a chi è vaccinato o guarito, eliminando “dai giochi” quindi i tamponi, specialmente quelli rapidi, considerati meno attendibili.

Una misura che potrebbe essere presa soprattutto in vista del Natale, ma solo nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare ulteriormente. Se, infatti, nonostante l’aumento dei casi la Liguria non rischia la zona gialla, lo stesso discorso non vale per altre regioni italiane, come il Friuli Venezia Giulia e le Marche.

A dare conferma che si tratti di un’ipotesi al vaglio del governo, è Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: “Il green pass solo ai vaccinati o guariti è una scelta politica, si sta valutando soprattutto a livello governativo”, ha detto durante la conferenza stampa sul monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia”.

Ma questa potrebbe non essere l’unica variazione, si sta infatti pensando anche alla possibilità di ridurre la durata del certificato da 12 a 9 mesi, in modo da dare una spinta alle terze dosi e “convincere” più italiani a ritornare negli hub vaccinali per sottoporsi all’iniezione aggiuntiva (dal 1° dicembre potranno farla anche gli under 60, mentre è già sono già partite le prenotazioni per il richiamo di Johnson&Johnson), quella che permetterebbe di aumentare la protezione dai contagi che, dopo 6 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale, scende al 50% .

Presto nella campagna vaccinale entreranno in gioco anche i bambini, secondo Locatelli le somministrazioni per la fascia di età dai 5 agli 11 anni in Italia prenderanno il via entro Natale. E dato l’aumento dei contagi registrato in questa categoria, la novità potrebbe essere quella di rilasciare il green pass anche ai giovanissimi per accedere a servizi e attività (è giusto vaccinare i più piccoli? QUI il parere del pediatra).

I vaccini dunque rimangono una delle armi, la più “potente”, dopo mascherina e distanziamento sociale, per evitare di tornare a chiusure e restrizioni più rigide, cosa che il premier Draghi vuole evitare per non frenare la ripresa economica del Paese, soprattutto in  vista delle festività natalizie. Ma se i numeri dei contagi aumenteranno ulteriormente, gli esperti hanno spiegato che presto peggiorerà anche la situazione negli ospedali.

Il governo, quindi, potrebbe optare per cambiare i requisiti che causano l’accesso alle zone a rischio. Attualmente per passare in zona gialla, ad esempio, occorre che si superi l’incidenza di 50 casi su 100 abitanti,  il 10% di occupazione di posti letto in terapia intensiva e del 15% nei reparti di medicina. Una delle ipotesi è quella di rendere primario il parametro della terapia intensiva: oltrepassata la soglia considerata sicuro si passerà direttamente in zona gialla.

 

 

 

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