Storie

Giuseppe Veneziano, goal a 46 anni grazie all’elisir di Rocchettese: “Sempre la stessa voglia”

Una carriera vissuta sui campi della Val Bormida, domenica il derby con il Dego, il più atteso

Generico novembre 2021

Il centrocampista Giuseppe Veneziano (nella foto di Nello Peluso) è il filo conduttore che unisce tre decenni interi di calcio valbormidese. Dagli esordi con la Cairese a inizio anni novanta fino alla maglia della Rocchettese, dove tutto era iniziato. Nel mezzo, quattordici anni con i colori del Cengio. Cambiano le maglie, pur sempre nell’amata Valle, ma non la voglia di giocare e di competere. Prima giornata di campionato impreziosita dal goal, utile per superare 3 a 0 il Santa Cecilia. E, soprattutto, una rete che è una firma sulla storia della società, della quale è diventato il marcatore più anziano “all time”.

Scontato dire che la passione per il gioco sia il motore che spinge Veneziano a continuare a giocare a 11 quando da tempo molti coetanei si sono dati al calcetto. C’è di più, come il piacere di stare con i giovani, di essere punto di riferimento e una sorta di stimolo vivente. “Se ce la faccio io alla mia età, loro non hanno scuse”, commenta. E una buona fetta di questo “di più” è rappresentato dalla Rocchettese. “Il calcio è cambiato, ma qui si respira un attaccamento alla maglia tipico di altri tempi. Mi piace stare con i ragazzi, per molti potrei essere un padre. Giocare mi rende felice, torno a casa del campo e sono contento. Certo, la domenica invece l’umore cambia a seconda del risultato, mia moglie ormai capisce subito come è andata la partita. Un altro fattore importante è stato il non aver patito infortuni seri in questi anni. Mi trovo bene anche con il mister, Mario Croci. Amo la parte atletica, quindi sono a mio agio con tecnici che puntano molto anche su quella”.

Un calcio cambiato, di cui Veneziano ha vissuto l’evoluzione in prima linea. “Un tempo il calcio veniva vissuto in maniera più totale, oggi c’è molto altro. Bisogna anche dire che una volta si ricevevano rimborsi anche nelle categorie inferiori. Questo portava un maggior numero di giocatori di livello. Anche i campi sono cambiati. Ormai si gioca solo su erba naturale o sintetica”. A parte a Rocchetta, ironia della sorte verrebbe da dire: “Sarebbe importante per tutta la comunità avere un terreno di gioco all’avanguardia. Non solo per la prima squadra, che comunque riuscirebbe con più facilità ad attrarre giocatori”.

Il prossimo appuntamento della Rocchettese è il sentitissimo derby con il Dego. Da quando si è ricominciato a giocare questo “clasico” del calcio valligiano, la Rocchettese non ha mai vinto. Quest’anno, invece, i rossoblù arrivano all’appuntamento con tre punti in più in classifica: “Vero, stiamo bene. Ma non è retorica dire che nei derby tutto può succedere. Il Dego ha avuto alti e bassi ma per esperienza dico che in queste partite spesso si trovano energie che non si pensava neanche di avere”.

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